"di Valentino Della CasaIl Toro corre sul filo del rasoio. Molti calciatori granata, a loro volta, giocano una partita personalissima, che potrà valere loro una riconferma o meno in squadra. L’attaccamento dimostrato dai ragazzi rimasti, o da quelli arrivati a Gennaio, è tale che veramente Torino sembri più un punto di arrivo, piuttosto che uno di passaggio.Dalle tre alle sette (si spera) partite, tutti cercheranno con grandissima tenacia e grandissima grinta di convincere chi dovrà decidere, che su di loro giustamente si era scommesso e che, grazie a loro, il Toro è riuscito a raggiungere il tanto agognato obiettivo. Allora non c’è da stupirsi di un D’Ambrosio che gioca con questa intensità (per lui la conferma pare quasi obbligata, anzi, i corteggiatori non mancano di certo), di un Antonelli o di un Garofalo che fino all’ultimo si impegneranno per guadagnarsi un futuro (meritato, a nostro avvisto, ma non ancora del tutto certo) con questa maglia.C’è anche chi ha avuto poche chances (D’Aiello), chi le ha da poco tempo (Salgado), chi starebbe già in serie A, non fosse per i troppi cartellini (Pestrin). Ma poi anche Genevier, Barusso, Pià, Loria, Coppola, Statella (per loro ancora moltissime incognite), Scaglia (se credesse più in se stesso, il ragazzo verrebbe paragonato a D’Ambrosio), Morello, che, nonostante sia già di proprietà del Torino, anche in massima serie potrebbe restare visto quello che in poche partite ha dimostrato.Insomma, la precarietà, per una volta, può non essere un fattore negativo. Occorre tanta grinta e tanta forza di nervi per andare in Serie A, e questi ragazzi, con queste motivazioni, possono farcela.
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Promozione e riconfermA
di Valentino Della Casa
Il Toro corre sul filo del rasoio. Molti calciatori granata, a loro volta, giocano una partita personalissima, che potrà valere loro una riconferma o meno in squadra....
"(Foto: M. Dreosti)
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