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Puliciclone: “Serve qualcuno che metta al muro chi non ha voglia di correre”

Esclusiva / Il trascinatore Pupi tuona contro i calciatori del Toro e difende i tifosi: "Hanno tutte le ragioni di incavolarsi se non c'è impegno"

Marco Parella

Ancora una sconfitta con una squadra del treno delle ultime, ancora una prestazione senza squilli, senza qualcuno capace di caricarsi la squadra sulle spalle. L’opinione di chi questo onere (e onore) se lo prendeva senza bisogno di domandarglielo assume oggi un peso ancora maggiore.

Come giudica Puliciclone una sconfitta con il Verona penultimo in classifica?

Penso che quando si fa un lavoro lo si debba fare al massimo delle capacità. Se le nostre capacità sono queste, c’è poco da dire.

Quindi c’è un problema di qualità in campo?

I risultati dicono di sì, anche perché se una squadra ha delle qualità le mette in pratica, non può giocare le partite tanto per passare il tempo…

In estate però il presidente Cairo parlò di “squadra più forte degli ultimi 20-30 anni” e anche molti giornalisti erano convinti di poter puntare seriamente alla zona Europa. Qualcuno ha sbagliato previsioni?

Direi proprio di sì. Qualcosa non ha funzionato, ma di chi è la colpa? Di sicuro non di chi va allo stadio ogni domenica a vedere la partita.

Cosa non va in questo Torino?

Per un giudizio obiettivo servirebbe essere lì durante gli allenamenti, perché se non lavori con la giusta intensità è impossibile ottenere risultati. Quando non sai dov'è il problema, di solito vuol dire che si è sbagliato qualcosa fin dall'inizio. Se il problema fosse stato un giocatore o due, si sarebbero venduti a gennaio, invece nulla.

Ma lei ha notato qualche miglioramento con l’arrivo di Mazzarri?

Qualche segnale c’è stato, ma c’è un equivoco a monte. Una volta si definiva valido un giocatore quando faceva 3-4 anni a certi livelli, ora dopo tre partite buone sono già dei fenomeni. Mi viene da ridere. Una certa persona (Roberto Baggio, ndr) diceva sempre che quella cosa rotonda non suda, ma per prenderla devi sudare. Ecco, se esci dal campo senza aver sudato c’è qualcosa che non va.

Chi l’ha delusa quest’anno?

Chi merita elogi quest’anno? Ditemelo voi.

In questi frangenti forse servirebbe lo sprone di un capitano. Forse Belotti, ragazzo generosissimo, non ha la tempra per ricoprire questo ruolo?

Se nessuno riesce a gestire le cose nello spogliatoio è inutile parlare. Una squadra si costruisce dalle basi, non dalla testa ed è lo spogliatoio che determina le possibilità di una squadra.

Un capitano però dovrebbe metterci la faccia e difendere lo spogliatoio nei momenti difficili…

Ma cosa difende se c’è qualcosa che non va? Quando in spogliatoio ci si guarda in faccia e ci si parla, certi atteggiamenti non dovrebbero essere tollerati, così come certe situazioni bisogna risolverle tra quelle quattro mura. Servono persone che mettano al muro quelli che non hanno voglia di correre per la squadra. Tutto il resto sono solo parole.

 VERONA, ITALY - FEBRUARY 25: Simone Calvano (L) of Hellas Verona competes with Andrea Bellotti (C) of Torino FC during the serie A match between Hellas Verona FC and Torino FC at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on February 25, 2018 in Verona, Italy. (Photo by Dino Panato/Getty Images)

Quindi secondo lei manca la coesione nel gruppo?

Dall'esterno non posso saperlo, ma so che se io non vado d’accordo con un mio compagno e quel mio compagno gioca e io no, è facile che io gli remi contro. Però queste situazioni vanno risolte subito, qua si parla, si parla e non cambia nulla.

Se Pulici fosse in spogliatoio dopo la sconfitta contro il Verona penultimo cosa direbbe?

C’è poco da dire dopo una sconfitta. Se è meritata la porti a casa. A miei tempi, noi ci arrabbiavamo per i pareggi e ci incazzavamo il doppio per le sconfitte.

Al ritorno da Verona, c’è stato un confronto tra i tifosi e Mazzarri e squadra. Giusto o no?

Nessuno dice mai una cosa molto semplice: nel calcio sono gli undici che vanno in campo a determinare il risultato, nessun altro. Il tifoso ha diritto di essere rispettato perché è quello che paga per andare a vedere le partite. Quindi se contesta perché non è contento, ha tutte le ragioni del mondo. Dico di più: lo sponsor porta soldi nelle casse di una società perché sono i tifosi a comprare i suoi prodotti, non i calciatori. Per cui i giocatori dovrebbero andare in campo per vincere, non per prendere i soldi, perché se guardano soltanto al guadagno, a fine mese arriva comunque il bonifico e se ne fregano di tutto il resto. A quel punto allora i tifosi hanno tutte le ragioni di incavolarsi.

Dopo quest’ultima sconfitta, il campionato del Toro è finito?

Come puoi pensare di arrivare alle coppe giocando in questa maniera? Io posso capire perdere il derby (anche se il modo in cui lo si è perso non lo accetto ancora volentieri), ma contro la penultima in classifica non si può andare in campo solo per salvare la faccia. Al massimo la faccia la perdo, ma vinco.