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”Qualche problema di formazione”

A presentarsi alla vigilia della gara di Reggio Calabria è come al solito Giampiero Ventura.

Qualche problema di formazione per il tecnico: "Pratali, Parisi, Sgrigna e Surraco non partono per Reggio. Stevanovic? Parte, viene...

Redazione Toro News

A presentarsi alla vigilia della gara di Reggio Calabria è come al solito Giampiero Ventura.

Qualche problema di formazione per il tecnico: "Pratali, Parisi, Sgrigna e Surraco non partono per Reggio. Stevanovic? Parte, viene con noi, poi vediamo se ce la fa o no. Se stanno bene ok, altrimenti c'è gente che scalpita".

Cambiera il modulo? "Dipende, credo che la Reggina abbia trovato il bandolo della matassa con Ragusa, Missiroli e Ceravolo".

"Per il centrocampo non so ancora. Non so se giocheremo a tre, non so se invece starà fuori Iori e giocheranno Vives e Basha. Partita preparata in due ore, è la prima volta che giochiamo dopo così poco tempo. Se D'Ambrosio sta bene gioca lui. Ma solo se sta bene".

Il Toro sarà ospite di una squadra in forma: "La Reggina lo è, così come abbiamo incontrato la Juve Stabia nel momento positivo, idem la Nocerina".

Sugli esterni:"Abbiamo recuperato Verdi e Odu, ma siamo entrati in un momento importante, ci sono partite in cui la vivacità e la meno potenza di Verdi e Odu possono andare bene, ma ci sono delle altre partite in cui non può andare bene. Con il Reggio vedo difficile che possano giocare entrambi, forse col Sassuolo potrebbero, o insieme o uno prima e uno dopo, vediamo".

"Verifica importante per noi, abbiamo preparato questa gara in un'ora e mezza, e di solito lo facciamo in una settimana".

Poi una battuta sul fatto che al Torino non vengano dati molti calci di rigore: "Meglio che non ce ne diano, altrimenti potrebbe venirci un infarto".

A livello mentale, qual è l'umore? "Sono contento di quanto successo non sabato ma in questi mesi, ieri sono uscito in centro, per la prima volta, ho dovuto fare dietrofront, ovunque c'era gente che diceva cose bellissime, che ringraziava. Non c'è da ringraziare, ma ho capito che hanno aprrezzato tutto questo. Ho visto che ieri c'erano sei giocatori che cammiavano in centro per la città, li ho visti da lontano. I tifosi li fermavano, credo sia una bella cosa vederli insieme così vicini alla gente".

Sugli episodi che hanno coinvolto la Samp: "Ripartire dopo una retrocessione non è facile. Ho vinto due campionati ripartendo da una retrocessione fatta da altri, ed è difficilissimo. Magari alcuni giocatori pensano che sia più facile ripartire da una categoria più bassa, può esserci pressione ma anche presunzione. Il 90% di quella rosa ha fatto i preliminari di Champions, in più hanno preso Bertani e Piovaccari, capocannonieri in B. La mentalità della B è diversa. Dire questo a Torino è superfluo, credo che tutti l'abbiano vissuto in prima persona qui".

Ancora su Samp e Padova: "Abbiamo fatto bene, credo che la Samp abbia lasciato per strada qualche punto. Undici punti non sono irrecuperabili ma certo, non sono pochi. C'è bravura da una parte e merito dall'altra. In sole tre partite può cambiare tutti. La B è questa..chi la conosce la evita. Il Padova, ad esempio. Dal Canto è un buon allenatore, hanno fatto una campagna acquisti importante, e questo vuol dire pressione. Fino a due settimane fa hanno fatto benissimo. Dopo averne persa una è subentrata l'ansia, ansia che ha fatto sì che perdessero anche la seconda".

Ancora sulla gara di domani: "Ci saranno molti spazi, e questo farà sì che verranno create tante palle gol. Credo che ci siano i presupposti per una bella gara. Peccato giocare ogni tre giorni. Questa è una gara che si dovrebbe affrontare con gli organici non dico al completo, ma almeno al top".

"La mia serenità? Se vedessi presunzione, arroganza, sarei meno sereno. Sono così perchè questo è un gruppo che dà tanta disponibilità. Ho avuto la fortuna di avere gruppi importantissimi, che hanno raggiunto obiettivi importanti. gente che sento ancora. Questo è uno dei gruppi migliori che ho avuto, dal primo giorno non hanno mai mollato".

"Devo fare i complimenti al mio gruppo di giocatori. Il giorno che loro diventeranno i protagonisti di questo campionato sarà il loro campionato. Come ho detto alla mia presentazione, non voglio essere ricordato come l'allenatore che ha portato il Toro in A, ma come quello che ricostruito quella cellula granata. Ma vorrei che fossero loro i protagonisti".

Termina qui la conferenza stampa di Giampiero Ventura