La mente dei tifosi "non giovanissimi", mentre venerdì sera impazzava la grandine sul terreno di gioco dello stadio Olimpico, é corsa ad una situazione simile vissuta in quello stesso stadio che però si chiamava semplicemente Comunale: era il 5 Maggio del 1974 (nella foto), si giocava Torino-Lazio, e nel ricordo dei caduti di Superga si scatenò un nubifragio di proporzioni epiche sul campo che venne ridotto ad un acquitrino. L'ira degli elementi si scatenò proprio all'inizio della ripresa, un po' come accaduto in quest'ultima occasione contro la Reggina, e il punteggio era di 2 a 1 in virtù della doppietta (e che doppietta) di Paolino Pulici e della rete di Giorgio Chinaglia; la grossa differenza rispetto a quanto accaduto ora, però, fu che allora si continuò a giocare, sotto una tempesta che chi c'era garantisce non essere stata in nulla inferiore a quella di venerdì. Già, l'arbitro Gussoni, d'accordo con i calciatori, diede l'ok a proseguire; ovviamente nella ripresa di calcio ce ne fu poco, ed il punteggio non cambiò, ma tant'é. Altri tempi? Altri uomini, forse.
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Quando Giove Pluvio ferma il Toro
La mente dei tifosi "non giovanissimi", mentre venerdì sera impazzava la grandine sul terreno di gioco dello stadio Olimpico, é corsa ad una situazione simile vissuta in quello stesso stadio che però si chiamava...
Venendo ai numeri e alle date, l'ultima occasione in cui il maltempo frenò i granata risale al 21 Maggio 1986: la gara era il ritorno degli ottavi di Coppa Italia contro una Sampdoria che a Marassi si era imposta per 2 a 0, e al 56' (punteggio 1-1, reti di Mariani e Mancini) Casarin disse "Non si può continuare": troppa pioggia.Si recuperò tre giorni dopo, ma dal 1', perché all'epoca la partita veniva annullata e quindi rigiocata, non si riprendeva dal momento in cui i cronometri si erano bloccati (per la cronaca, la Sampdoria si impose per 4 a 3).Il maltempo fece poi spostare un derby, quello previsto per il 9 Dicembre 1990: tanta neve cadde su Torino che non si poté giocare, ma in quel caso la partita non venne interrotta, bensì neppure iniziata; il sopralluogo effettuato dall'arbitro Stafoggia con i capitani Cravero e Tacconi sancì l'impossibilità (nonostante i tanti tifosi granata che si adoperarono a spalare cercando di scongiurare il lunedì) di scendere su un terreno di gioco che venne poi liberato per giocare il giorno successivo (sarebbe stato 1 a 1, Policano e Roberto Baggio).
L'ultima volta in assoluto che le condizioni atmosferiche toccarono i destini granata si trattò nuovamente di un derby, stavolta quello che avrebbe dovuto giocarsi il 6 Novembre 1994 e che invece venne rinviato a causa della drammatica alluvione che colpì il capoluogo piemontese. In realtà, lo Stadio delle Alpi non venne toccato dal disastro, ma il rispetto dovuto alle vittime (nonché ai problemi logistici che avrebbero incontrato i tifosi) fece slittare la stracittadina al successivo 25 Gennaio, e fu un trionfo granata (3-2 con doppietta di Rizzitelli, rete di Angloma e rigore parato da Pastine a Ravanelli).
Insomma, per trovare l'ultimo precedente in cui il "meteo" ha interrotto il Toro in campionato (quello succitato contro la Sampdoria era appunto di Coppa Italia) bisogna risalire fino al 1970, quando l'arbitro Picasso, di concerto con i capitani, disse che al Bentegodi di Verona non si vedeva più nulla causa nebbia, e questo già dopo 12 minuti; parlando solo di match casalinghi, si va addirittura al Grande Torino (Dicembre 1948, gara contro il Bari interrotta per nebbia sul 2 a 0); ma un precedente in campionato di partita sospesa per pioggia, prima di quello di venerdì, nella storia del Toro (competizioni a girone unico) semplicemente non esisteva ancora, fino ad ora.
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