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Quando il 4 giugno si sperava nella A

di Andrea Piva - Aver chiuso il campionato nelle prime due posizioni ha certamente i suoi vantaggi. Permette ai dirigenti di pianificare con maggiore anticipo il mercato per la prossima stagione, ai giocatori di staccare prima...

Redazione Toro News

di Andrea Piva - Aver chiuso il campionato nelle prime due posizioni ha certamente i suoi vantaggi. Permette ai dirigenti di pianificare con maggiore anticipo il mercato per la prossima stagione, ai giocatori di staccare prima la spina rispetto ai loro colleghi impegnati nei playoff, ai tifosi di poter sognare grandi acquisti da parte della propria squadra già da fine maggio e, permette anche loro di seguire gli spareggi promozione senza quel pathos, quelle emozioni già provate per tre volte negli ultimi sette anni in questo periodo.Esattamente sei anni fa, il 4 giugno del 2006, la mente dei tifosi granata era orientata su ben altri obiettivi rispetto al calciomercato. Nel 2006 c'era una serie A ancora tutta da conquistare. La sera del 4 giugno il Toro sarebbe dovuto scendere in campo per la semifinale di ritorno con il Cesena. All'andata, al Manuzzi, la squadra di De Biasi pareggiò per 1-1 grazie ad una rete di Raffaele Longo. Un risultato che lasciava ben sperare in vista del ritorno. Al Delle Alpi, vista la miglior posizione in classifica dei granata al termine della regular season, sarebbe bastato un altro pareggio per accedere alla finalissima contro la vincente di Mantova-Modena. Per la partita di quella sera De Biasi dovette rinunciare a schierare dal primo minuto alcuni giocatori, protagonisti per tutta la stagione, perché non al meglio della condizione. Fu così che la coppia di attaccanti fu formato da Muzzi e Vryzas, con Stellone in panchina e Abbruscato in tribuna. Dell'undici titolare non fecero parte neanche Rosina, che entrò poi nella ripresa, e Ardito. Sugli spalti del Delle Alpi erano presenti più di 30.000 spettatori che esplosero in un urlo di gioia quando, sul finire del primo tempo, un cross di Balestri non venne intercettato da nessuno e si infilò in rete. Era il gol che, quella sera del 4 giugno, regalò al Torino la finale playoff e ai tifosi ancora una settimana di adrenalina prima di poter anche loro, finalmente, staccare la spina dal campionato.