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Quel coro a Giampiero Ventura…

di Ivana Crocifisso

Era il 27' del secondo tempo, sabato. Toro-Pescara, la miglior difesa contro il miglior attacco e tante altre cose scritte e riscritte durante la settimana. Qualunque...

Redazione Toro News

di Ivana Crocifisso

"Era il 27' del secondo tempo, sabato. Toro-Pescara, la miglior difesa contro il miglior attacco e tante altre cose scritte e riscritte durante la settimana. Qualunque pronostico è andato a farsi friggere, perché nemmeno nella più rosea delle previsioni si sarebbe potuto pensare ad un 4-1 per i granata, a 20' minuti dalla fine dell'incontro. Il 27', quando succede qualcosa a cui da altre parti si è più abituati forse, qui meno. E proprio per questo motivo quel coro a Giampiero Ventura mette quasi i brividi. Già, un coro ad un allenatore. Un semplice coro. Ma chiunque abbia messo piede a Torino negli ultimi anni sa bene quanto questo sia un avvenimento piuttosto improbabile (cosa che vale anche per i giocatori, perché Bianchi a parte lo si è cominciato a fare con Ogbonna solo qualche giornata fa, nonostante i tanti, tantissimi applausi, mai mancati al difensore granata).

"Ci sono stati diversi allenatori in passato 'ragazzi del Filadelfia', il termine di cui si è abusato di più nell'ultimo decennio. La tifoseria ha aspettato Franco Lerda, ma ha perso abbastanza presto la pazienza, e non poteva essere altrimenti. Mai amato l'ex tecnico granata, di cori nemmeno l'ombra. Spesso tanti fischi, bordate di fischi. Manco mezzo applauso. Cosa tributata invece a De Biasi, per esempio – l'allenatore capace di portare in A il primo Toro di Cairo e di salvarlo due volte in A - ma è la scintilla a non essere mai scoccata veramente. Idem per Ezio Rossi, risultati pochi e scarsi, accolto bene ma poi nulla più. Per non parlare di Novellino, che meriterebbe quasi un capitolo a parte.

"Non è la prima volta che ci si trova ad accostare Giampiero Ventura a Camolese, proprio l'ultimo allenatore, tra il 2000 e il 2002, a ricevere cori dalla Maratona, ad essere tanto amato. Il rapporto con l'ambiente, con la stampa, con i tifosi. Ma soprattutto con la squadra, quel clima di serenità, di collaborazione che mancava ormai da troppo tempo. Anche la tifoseria se n'è accorta. E Ventura ha poi ringraziato, forse non rendendosi veramente conto nemmeno lui di quanto a Torino sia rara una cosa del genere.