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Raffaele Longo: “I tifosi del Toro? Davvero incredibili”

Esclusiva TN, il doppio ex di Torino - Parma: "Agli emiliani sono mancati giocatori importanti, ma si risolleveranno, sarà fondamentale lavorare sulla testa"

Roberto Maccario

" I tifosi granata se lo ricorderanno per le due reti pesantissime sui campi di Cesena e Mantova negli spareggi promozione della stagione 2005/2006 in serie B. Raffaele Longo era partito in sordina nel primo Toro di Urbano Cairo, fino a diventare un elemento prezioso, in grado di garantire sostanza e gol importanti. Per lui anche una parentesi a Parma dal 1998 al 2000.

Ciao Raffaele, puoi descriverci la tua esperienza a Torino?E' stato un anno bellissimo. Abbiamo iniziato senza quasi nulla intorno, il presidente Cairo aveva appena acquistato la società ed era difficile vincere subito. Noi però ce l'abbiamo fatta e quella resta una stagione che ricordo con grande affetto.

Anche Parma è una piazza a cui sei molto legato?Sì, anche se è stata un'esperienza totalmente diversa. Lì giocavo in una grande squadra, piena di campioni, con cui ho vinto una Coppa Italia e una Coppa Uefa e con cui ho conquistato un secondo posto in campionato.

Tornando al Toro, quei due gol contro Cesena e Mantova sono stati importantissimi, vero?Sì, perché ci hanno consentito di affrontare il ritorno in una situazione più favorevole.

A proposito del ritorno con il Mantova: quella sera al Delle Alpi si respirava un'atmosfera magica, non è così?Sì, i nostri tifosi sono stati davvero incredibili: due ore prima della partita lo stadio era già completamente pieno, ma voglio raccontare un episodio particolare.

Quale?Il giorno prima, durante la rifinitura, i sostenitori del Torino si presentarono in 5000 al campo di allenamento per incitarci e caricarci dopo la sconfitta per 4-2 a Mantova e spingerci alla promozione. Davvero fantastico, sono uscito dagli spogliatoi e non credevo ai miei occhi.

Durante il ritorno ci sono stati dei momenti di sofferenza, non è così?Il palo di Gasparetto al minuto 93 ci fece tremare, ma alla fine riuscimmo a conquistare la serie A, una categoria che il Toro e la sua gente meritano: i granata e la B non hanno nulla in comune.

Come valuti l'operato di Ventura?Ventura in questi anni ha fatto molto bene e il Torino si è stabilizzato nel massimo campionato mettendosi in mostra pure in Europa. Anche contro la Lazio, nell'ultima uscita, i granata hanno giocato bene contro una seria candidata al terzo posto finale, e hanno ben figurato nonostante la sconfitta.

Il Parma è invece inchiodato all'ultimo posto: ti aspettavi un avvio così complicato per gli emiliani?Sinceramente no, anche se l'assenza di elementi importanti come Cassani e Biabiany può aver influito. Credo però che il Parma abbia le qualità per risollevarsi avendo a disposizione giocatori di buon livello e un ottimo allenatore, che l'anno scorso, prima dei noti problemi burocratici, aveva conquistato l'Europa League: conterà molto il lavoro dal punto di vista psicologico.

Che partita ti aspetti dunque?Una partita difficile per il Torino, contro una squadra che vorrà sicuramente fare punti.

Di che cosa ti occupi adesso? Lavori ancora nel mondo del calcio?Sì, da un po' di tempo collaboro con Cristiano Bergodi e in questo momento siamo entrambi in cerca di una nuova sistemazione.