Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

toro

Rampanti: “Belotti potrebbe dare quanto Lukaku se…”

Parola al Mister / Serino analizza così i temi in casa Toro dopo la vittoria di Cagliari

Gianluca Sartori

Il Torino vince a Cagliari uno scontro diretto delicatissimo per la salvezza e ora si proietta al match contro il Sassuolo, che sarà altrettanto importante per una squadra che deve trovare continuità di risultati per uscire dalla palude della lotta salvezza. Nella nuova puntata di “Parola al Mister” Serino Rampanti ci fornisce la sua chiave di lettura del momento attuale del Torino.

Serino, che valore dai alla vittoria del Torino a Cagliari?

“Un valore determinante che testimonia che il gruppo si sta ritrovando dopo diverse cose negative accadute quest’anno. Il Torino ha voltato pagina su alcuni aspetti, ma a mio avviso non ancora su altri. Il gioco offensivo lascia ancora un po’ a desiderare e questo credo lo sappia anche Nicola”.

L’impatto del tecnico, però, sotto gli altri aspetti è stato positivo. Sei d’accordo?

“Assolutamente sì, Nicola per ora è stato bravo ad adattarsi alla situazione e alle caratteristiche dei giocatori. Ha capito, ma secondo me ci era arrivato anche vedendo il Torino prima di essere chiamato, che giocatori come Sirigu, Izzo e Nkoulou non si potevano mettere da parte. Da quando è arrivato non ha ancora perso e adesso la squadra, acquisendo certezze, non potrà che fare meglio di quanto fatto finora”.

Ora c’è il Sassuolo, un avversario molto ostico che in classifica è molto più avanti del Torino. I granata sono sfavoriti?

“L’esito delle partite spesso non è determinato solo dalla classifica, ma da come alcuni reparti lavorano in quel dato giorno. Comunque lo scorso weekend come tutti quelli che amano il calcio ho visto diverse partite, tra cui quella del Sassuolo. Ho visto che è una squadra che gioca bene, a centrocampo Locatelli, Magnanelli e Lopez sanno sempre cosa fare anche contro avversari più forti. Davanti poi ci sono attaccanti importantissimi tecnicamente come Berardi e Caputo; in più, Boga è uno che ha speso dato dispiaceri al Torino. In questo senso io mi auguro che i granata sappiano trarre lezioni dagli errori del passato”.

A cosa ti riferisci in particolare?

“Il Torino ha vinto a Cagliari nonostante due reparti, il centrocampo e l’attacco, abbiano offerto un contributo deficitario. La premessa è che sono sicuro che Nicola dia dei compiti molto precisi a tutti i giocatori, sia in fase di possesso che in fase di non possesso. Si nota in particolare che la squadra, rispetto ai tempi di Giampaolo, cerchi di meno il palleggio ma più il lancio diretto verso le punte. E’ a questo proposito che, secondo la mia umile opinione, si può fare meglio di quanto a Cagliari”.

Che cosa si può fare meglio?

“Quando si lancia sugli attaccanti, questi devono essere bravi a vincere i duelli con i difensori, proteggere palla e scaricare sui centrocampisti, ai quali è richiesto di andare subito in appoggio per ricevere palla e aprire in fascia o servire gli attaccanti in profondità. A Cagliari questo non è successo quasi mai; le punte spesso finivano per terra, perdevano i duelli o commettevano errori tecnici. Poi mi sono accorto che i centrocampisti, e mi riferisco a Rincon e Lukic, spesso giostravano sulle fasce anziché a supporto delle punte, con il risultato che da un lato finivano per chiudere gli spazi ad Ansaldi e Singo, dall’altro lasciavano Mandragora – che non è ancora al meglio fisicamente – in inferiorità numerica nella zona centrale. Ti allego anche due foto di due disegni che ho fatto per farti capire: i giocatori sono indicati con le iniziali del cognome, nel foglio numero 1 ci sono i movimenti giusti da fare, nel foglio numero 2 quelli sbagliati. A questo proposito c’è un esempio concreto a cui il Torino si può ispirare”.

Quale esempio?

“L’Inter prima in classifica fa molti gol proprio in questo modo. Ho visto il derby di Milano perché le grandi partite spesso regalano spunti di riflessione. Mi pare di capire che i nerazzurri puntino molto sul lancio lungo per Lukaku, che prende palla, la difende, scarica per Barella che apre spesso a destra per Hakimi. Molte azioni dell’Inter nascono così. Ecco, Belotti dovrebbe prendere esempio da Lukaku, anche lui con le dovute proporzioni può fare questo tipo di gioco. E’ un ottimo giocatore e nessuno lo può negare, ma può migliorare nel difendere palla e far salire la squadra dialogando coi centrocampisti. Ha le doti fisiche e tecniche per farlo, o altrimenti in certe partite diventa un giocatore normale”.