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Rampanti: “Quanto manca Moretti… Ma ora non ci agitiamo”

Parola al Mister / Serino analizza così i temi di casa Toro dopo la sconfitta di Parma: "Per Nkoulou ora arriva il test più difficile davanti ai tifosi granata"

Gianluca Sartori

Dopo qualche turno di "riposo" torna sulle nostre colonne "Parola al Mister", la rubrica in cui insieme a Serino Rampanti analizziamo i temi più caldi in casa Toro dopo ogni partita. "Per alcune questioni di carattere personale non ho potuto guardare le partite contro Sampdoria e Milan - spiega sorridendo l'ex calciatore e allenatore granata - ma lunedì sera mi sono messo con calma davanti al televisore, in perfetta solitudine e con l'audio al minimo come piace a me, e ho guardato Parma-Torino con grande attenzione".

Serino, come la interpretiamo questa partita?

"Ero rimasto alla delusione post Lecce: una partita che avrebbe dovuto lanciare i granata, invece è stata una clamorosa occasione persa, e ha lasciato qualche strascico di troppo come si è visto in seguito. Dopo c'è stata la ricaduta di Genova e il rilancio con il Milan, poi di nuovo un inciampo a Parma".

E' un Toro davvero discontinuo. Come mai, secondo te?

"Una squadra riesce a fare un campionato di alto livello se può contare su almeno 7-8 giocatori di caratura superiore. Il Torino li ha. Ma per rendere devono essere sani e in buona condizione psico-fisica. Chi segue il Toro da anni sa benissimo chi essi siano. Ma se questi giocatori, chi per infortunio chi per altri motivi, non sono al meglio, è difficile fare risultati anche in campi non proibitivi come quello di Parma. Se dovessi dare voti ai granata scesi in campo al "Tardini", darei voti sopra la sufficienza solo a Sirigu, Ansaldi e Belotti. Se poi anche Izzo è insufficiente, allora vincere diventa difficile".

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Come si risolvono le difficoltà?

"Questo è sempre il gruppo che lo scorso anno ha fatto 63 punti, rispettando le attese, e a fine stagione ci furono quasi ovunque elogi e complimenti. In più sono arrivati due giocatori importanti come Verdi e Laxalt. Ma, cosa importante e sottovalutata, non c'è più Moretti. Detto questo, dobbiamo secondo me dare tempo alla squadra di recuperare alcuni infortunati come Iago Falque. Alcuni giocatori, come Izzo e Nkoulou, devono tornare nella loro migliore versione, e altri elementi - come Ansaldi, Verdi e Laxalt - devono acquisire nelle gambe e nei polmoni il ritmo partita. Una volta che tutti i tasselli si sistemeranno i risultati potranno arrivare. Per questo non mi agiterei troppo, al momento: mi sembra che la situazione possa andare migliorando. Comunque tutto quel che sta succedendo va analizzato con cura, anche in vista del mercato di gennaio, quando potrebbe essere necessario intervenire in qualche modo".

Come giudichi il ritorno di Nkoulou?

"E' incredibile il danno che ha comportato lo scoppio del suo caso. Da assoluta certezza è diventato elemento di destabilizzazione e la squadra ne ha risentito tanto. Mazzarri è stato costretto a cercare un sostituto con scelte che palesemente non hanno sortito l'effetto sperato, un po' per l'intrinseco valore di chi ha dovuto sostituire Nkoulou, un po' perchè nel reparto arretrato cambiare di frequente non è mai facile. Bene che sia tornato col Parma, ma mi sembra evidente che non era al meglio. Bene ha fatto Mazzarri a reinserirlo fuori casa, ma ora arriva il test per lui più difficile, contro una squadra forte come il Napoli e davanti a tifosi che in parte non si sono dimenticati di tutto quello che è accaduto. Se Nicolas riuscirà a fare una buona partita, allora si potrà dire realmente recuperato e la squadra ne trarrà grande beneficio. Ma se per disgrazia dovesse sbagliare la prestazione saranno grossi guai. Perchè il Torino, è stato dimostrato, se vuole avere ambizioni non può prescindere dal suo apporto".

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Torniamo alla partita di Parma, che è stata sicuramente influenzata dal rosso a Bremer.

"Purtroppo parliamo di una vera ingenuità. Parlo soprattutto del primo cartellino giallo: quando l'avversario è girato spalle alla porta, fin da ragazzino ti insegnano a non intervenire, perchè rischi di fare fallo quando al massimo l'attaccante può eseguire uno scarico all'indietro. Invece è accaduto quel che è accaduto e ovviamente la partita è cambiata, non foss'altro per il fatto che l'inferiorità numerica ha portato Mazzarri ad arretrare il raggio di azione di Ansaldi, fin lì assolutamente padrone della fascia destra".

Ora c'è il Napoli: spesso questo Toro ha dato il meglio quando si trovava spalle al muro, da sfavorito, piuttosto che nelle occasioni in cui tutto sembra andare bene. Sei d'accordo?

"Assolutamente sì, peraltro - lasciami fare questa piccola digressione - è un po' un atteggiamento tipico di tutti gli italiani, che si danno da fare solo quando sono nella melma. Va detto che il Napoli è un avversario che negli ultimi anni ha fatto spesso male al Toro. Vedremo cosa succederà: spero che la squadra possa dimostrarsi calma, serena, ma molto determinata".