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Rampanti: “Toro, può essere l’anno della grande gioia o dei grandi rimpianti”

Parola al Mister / Serino analizza così i temi in casa granata dopo la vittoria contro il Genoa

Gianluca Sartori

Vittoria pesantissima per il Torino di Mazzarri, che superando il Genoa a Marassi grazie ad un gol di Ansaldi ritorna mani e piedi nella zona Europa. In "Parola al Mister" torniamo a ripercorrere i temi di giornata con Serino Rampanti, anche nel giorno di Pasqua.

Serino, stavolta il Torino ha raccolto più di quanto meritava, a compensare altre partite in cui era successo l'inverso. E' così?

"A fine campionato quando si tirano le somme si guardano i punti fatti. Non ho mai sentito nessuno, al momento del bilancio di una stagione, dare la priorità al gioco espresso. Prima di tutto si guardano posizione in classifica e punti raccolti. Dunque in questo periodo la precedenza assoluta va data al risultato. Bisogna dire questo con realismo. E per quella che è la classifica oggi, questo può essere l'anno della grande gioia o dei grandi rimpianti". 

A Genova è stato decisivo ancora una volta Salvatore Sirigu. 

""Quando si tirano le somme, oltre al rendimento globale della squadra, attenzione va data anche a quello dei singoli. A fine campionato una società seria valuta le risposte date da ogni giocatore basandosi su quelle che erano le aspettative. A volte succede che un singolo non renda per infortuni vari o perchè caduto in una stagione storta, la società deve sempre analizzare caso per caso per capire su chi puntare in futuro. Parlando di Sirigu, lui è uno di quelli che sta dando quel che ci si aspetta, e lo fa sempre. E' un grandissimo portiere, al Torino sono stati abilissimi a prenderlo, poi a quelle condizioni... E' stata una grande operazione. Altre volte si è sbagliato qualcosa sul mercato, è vero, ma a questo mondo nessuno non sbaglia mai". 

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La vittoria contro i rossoblù, comunque, prende maggior valore visti i risultati delle concorrenti: nessuna ha vinto, aspettando l'Atalanta. 

"Nel campionato di quest'anno non c'è nulla di scontato e a confermare la mia tesi c'è il risultato della Lazio di ieri, che ha perso in casa con il Chievo già retrocesso. Ogni domenica ci si può aspettare di tutto. E per questo se Mazzarri fa alcune battute bisogna rispettarle e prenderle in considerazione perchè nulla è precluso. La squadra è solida e compatta, e chi arriccia il naso per il gioco non spettacolare alla fine si adeguerà". 

Parlare di Champions League è realistico per questo Torino?

"Non bisogna assolutamente tralasciare nulla. Si punta sempre al massimo, ovviamente lavorando con umiltà e tenendo i piedi per terra. Però sognare non costa nulla, ti dà l'entusiasmo giusto e a volte i sogni si realizzano. Aspettiamo con fiducia la prossima partita, la squadra continui a lavorare con serenità e con determinazione". 

"E' una partita importantissima e hai ragione, da tanti anni il Torino non arrivava a questo punto della stagione giocandosi qualcosa di così prestigioso. Solo in quella stagione di Ventura ci furono emozioni paragonabili, quella che si concluse con la qualificazione in Europa League grazie all'estromissione del Parma. Era il 2013/2014 e il Torino concluse con 57 punti: io credo che quella quota sarà superata e che nessun traguardo sia precluso. Al netto di altri episodi arbitrali che danneggino il Torino, si intende: se le partite avranno un regolare svolgimento, sognare si può. Chiaro che ci vorrà un aiuto della dea bendata: conteranno i particolari come gli infortuni e le squalifiche, a tal proposito l'assenza sicura di Baselli e quella probabile di Falque contro il Milan sono un peccato. Per concludere, fammi aggiungere una cosa". 

Prego.

"Complimenti ad Emiliano Moretti, autore a Genova di un'altra grande partita. Se sta così bene, perchè dovrebbe ritirarsi? Fossi in lui, andrei avanti fintanto che la condizione fisica è questa. Giocare a pallone è troppo bello, quando smetti poi ti manca, quindi andare avanti finchè si può".