"Andando a scavare, come di consueto prima delle partite del Toro, nel passato dei protagonisti del prossimo match, sia fra i granata che fra quelli della squadra avversaria di turno, in questo caso la Lazio, scopriamo che per cinque personaggi la sfida di domenica sarà un tuffo nella memoria. Tra i granata ci sono due ex, Berni e Gazzi, che però non hanno assolutamente lasciato il segno a Roma. Lo stesso si può dire per i biancocelesti Marchetti e Cavanda delle loro esperienze a Torino; non così, invece, per l'allenatore della Lazio, mister Edy Reja.
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Reja e quello spareggio di Reggio Emilia…
Verso Lazio - Torino, i doppi ex / Il friulano era il tecnico del Toro che perse lo Spareggio-promozione col Perugia nel 1998. Ma non è l' unico ex...
"BERNI - Sembrava destinato a spiccare il grande salto, Tommaso Berni, quando nel 2006, all'età di 23 anni, fu acquistato dalla Lazio per 1,5 milioni dagli umbri della Ternana, in cui Berni aveva trascorso due ottime annate da titolare. Nella Capitale però il portiere non ebbe fortuna: nell'arco di ben cinque stagioni, interrotte solo da sei mesi nel 2009 a Salerno, raccolse solo nove presenze in tutto. Un'esperienza negativa che poi lo condizionò anche nel prosieguo della carriera: Berni infatti non ha più ricoperto il ruolo di portiere titolare, nè al Braga, nè alla Sampdoria.
"GAZZI - Il rosso mediano non è un vero e proprio ex non avendo mai debuttato con la Prima Squadra. Era infatti stato acquistato dai biancocelesti nel 2001, a diciotto anni, in prestito biennale dal Treviso per inserirlo nella Primavera. In due anni di campionati giovanili non riuscì a mettersi sufficientemente in luce e quindi nel 2003 fece ritorno a Treviso.
"MARCHETTI - Il portiere della Lazio è cresciuto nel Torino, essendo sbarcato negli Allievi del Toro all'età di sedici anni circa. Dopo aver terminato la trafila nelle giovanili granata nel 2002, però, non godette mai della fiducia piena della società granata, che preferì mandarlo in giro per l'Italia a farsi le ossa. Per la stagione 2004-2005 finalmente Ezio Rossi decise di aggregarlo alla sua squadra, ma non riuscì a conquistare nemmeno il ruolo di secondo portiere: quando il titolare Stefano Sorrentino si infortunò, infatti, Rossi chiese per il mercato di gennaio l'acquisto di un portiere (che fu, per la cronaca, Gianluca Berti dell' Empoli). Marchetti, che racimolò solo una presenza (per lui una mezz'ora scarsa in un Torino - Treviso finito 1-2), l'estate dopo, si ritrovò poi svincolato a seguito delle arcinote vicende legate al fallimento della società guidata da Cimminelli. Il portiere veneto ricominciò dalla piccola Pro Vercelli una carriera che poi lo ha visto arrivare in Nazionale...
"CAVANDA - La Lazio mandò in prestito il terzino belga-angolano in prestito al Toro per sei mesi durante il mercato di gennaio 2011. L'operazione non fu assolutamente proficua, nè per il Toro di Lerda, che concluse quel campionato all'ottavo posto in Serie B, nè per lo stesso Cavanda, che raccolse solo tre presenze.
"REJA - Dulcis in fundo, l'ex più illustre della sfida di domenica, l'allenatore della Lazio Edy Reja. L'allenatore friulano fu chiamato da Massimo Vidulich sulla panchina del Toro nell'ottobre 1997, ereditando da Graeme Souness una squadra disastrata, che dopo 6 giornate di Serie B ( per la prima volta, il Toro stava militando per la seconda stagione consecutiva tra i cadetti) aveva raccolto solo 7 punti. Il tecnico mise al servizio della squadra il suo buonsenso e la sua esperienza e la portò a sfiorare la promozione. Il pass per la Serie A a tre giornate dal termine sembrava nelle mani dei granata; poi a causa di un pari interno col Chievo e della sconfitta nello scontro diretto col Perugia il Toro arrivò quarto a pari merito proprio con gli umbri. A decidere chi tra biancorossi e granata dovesse salire in Serie A fu la gara secca giocata sul campo neutro di Reggio Emilia. Cosa successe in quel caldissimo pomeriggio del Giglio il 21 giugno 1998 è storia, con i tempi supplementari finiti 1-1 e la lotteria dei rigori premiare il Perugia, a causa dell'errore decisivo di Tony Dorigo. Il mister friulano, tuttavia, pur lasciando i granata l'estate seguente, ha lasciato senza dubbio un buon ricordo nella Torino granata.
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