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di Federico Floris

Il Toro di scena all’Olimpico di Roma contro i giallorossi di Spalletti è una squadra parsa rivitalizzata dalla cura De Biasi nell’incontro casalingo...

Federico Floris

"di Federico Floris

"Il Toro di scena all’Olimpico di Roma contro i giallorossi di Spalletti è una squadra parsa rivitalizzata dalla cura De Biasi nell’incontro casalingo di domenica scorsa contro l’Inter capolista. Ora urgono conferme e soprattutto risultati. Il presidente Cairo nel corso della settimana ha profuso ottimismo a tutto l’ambiente con dichiarazioni volte alla ricerca delle cose positive. E’ bene essere tutti coesi e compatti rivolti verso il fondamentale traguardo chiamato salvezza ma è altrettanto importante non scordarsi della realtà: la squadra è reduce da sette sconfitte nelle ultime otto partite e da Cagliari in poi è andata in gol in una sola partita (le due reti con cui ha espugnato Catania).Questi dati così negativi devono tradursi in motivazioni, rabbia e voglia di fare risultato. Fattori che devono diventare più forti di qualunque avversario. Perché oggi i granata affrontano sì una grande squadra (la Roma è senz’altro la compagine che nell’arco della stagione ha sviluppato il gioco più convincente) ma devono più che mai pensare a se stessi e ai propri interessi.

"L’anno scorso il Toro si presentò al cospetto dei giallorossi alla terz’ultima giornata di campionato. Lo scudetto era già assegnato da un pezzo ai nerazzurri e la Roma, reduce dalla sbornia di gol della finale d’andata di coppa Italia (vittoria per 6-2 proprio contro l’Inter) sembrava apparentemente appagata. Tutti sappiamo come andò a finire: Muzzi beffò Chivu in delle rare indecisione del difensore romeno e batté Curci. La reazione giallorossa fu veemente ma la diga di De Biasi funzionò (Di Loreto giocò davanti alla difesa). e complici tre legni romanisti i granata portarono a casa una vittoria decisiva.Pragmatismo, concretezza e una dose considerevole di buona sorte, peraltro ampiamente controbilanciata dal beffardo primato di squadra con il maggior numero di pali e traverse colpiti. Record che rischia di ripetersi anche quest’anno.Lo spirito messo in campo quel giorno, il 13 maggio 2007, è lo stesso che i granata dovranno esibire anche domani. Al di là di chi giocherà titolare, di chi subenterà e in quale ruolo.Il campionato non è ancora ufficialmente deciso e la Roma vorrà mettere comunque al sicuro il secondo posto, quindi è difficile pensare ad una formazione demotivata, benché il grave infortunio di Totti sia stato una mazzata per l’ambiente romanista. Ma come accennato prima, le motivazioni granata dovranno essere comunque più forti.

"GdB ha ripetuto nel corso della settimana: ‘E’ un impegno molto difficile, ma si può fare’. Alcune considerazioni pratiche che suffragano tale assunto: la sfida dello scorso campionato di cui abbiamo appena riferito, la prestazione convincente esibita contro l’Inter e la partita di andata quando il Toro dominò in lungo e in largo l’avversario senza però trovare la via dl gol. Ecco il punto.Riuscire a sbarazzarsi degli impacci sottoporta (è nella mente di ognuno lo scontro ad un metro dalla porta vuota tra Rosina e Di Michele con palla incredibilmente fuori) è di primaria importanza quanto evitare amnesie difensive, come in occasione del gol di Cruz domenica scorsa.Insomma, serve una partita praticamente perfetta e sarebbe anche il momento che la squadra la giochi. Per sé e per i tifosi.