"In Franco Lerda, ieri sera, la rabbia superava qualsiasi altra emozione. Così scuro in volto non l'avevamo mai visto, così pervicacemente polemico, così poco moderato laddove di norma il tecnico cuneese fa della cautela il proprio modo di esprimersi; “in Toscana -diceva- si sono lamentati tutta la settimana per un arbitraggio, quello di Siena-Novara, che non aveva dato adito a nessuna polemica, facendo pressione affinché la scelta del direttore di gara per questa partita fosse “adeguata”; insomma...!”, ripeteva. Certo gli interventi in area con le mani di Bolzoni all'inizio e di Terzi alla fine della gara hanno lasciato molti dubbi, mentre i calcetti alle caviglie di Pratali da parte di Vergassola hanno acceso la rabbia quando al difensore é stata addirittura notificata la simulazione; rabbia che é diventata incredulità quando lo stesso stopper é stato espulso per un fallo che, se c'era, era stato commesso da Di Cesare e diversi metri più indietro del punto da cui poi Brienza avrebbe battuto il calcio di punizione decisivo (dettaglio non trascurabile).Questo breve riassunto per dire che sì, Lerda, poi espulso a sua volta, aveva mille ragioni per essere arrabbiato, ne ha l'intera tifoseria granata.Ma la partita di ieri ha lasciato ben altra eredità, e sarebbe ingiusto dimenticarla.All'”Olimpico”, il pubblico ha sostenuto alla grande la squadra, da questa trascinata e a sua volta trascinandola; l'inizio arrembante ha portato entusiasmo sugli spalti, e ci sono stati applausi per tutti. Scroscianti per quelli che hanno giocato una grande gara, da De Vezze a Garofalo, da Lazarevic allo stesso Pratali, e perfino il solitamente bistrattato Belingheri si é sentito tributare dei consensi, quando ha abbandonato il campo.Il Toro ha giocato da Toro, con dei mediani tuttofare, dei difensori grintosi e quasi impeccabili, dei laterali che corrono e possono anche sbagliare (il rientrante Iunco, ad esempio) ma sudano come si deve sudare dentro una casacca di quel colore. L' intensità messa in campo dagli uomini di Lerda é stata mantenuta non solo per 30', come nelle ultime uscite, ma per tutta la durata della gara (con un minimo di inevitabile calo, ma non brusco né troppo vistoso); il pubblico l'ha visto, l'ha sentito, l'ha apprezzato. E' difficile mandare giù l'amaro che ristagna in bocca dopo l'immeritato pareggio-beffa del Siena, dopo le parole poco obiettive di Antonio Conte, dopo che la classifica ha sancito una volta di più che la strada é lunga. Ma un Toro come quello visto ieri, e che continua a crescere di settimana in settimana, non può che alimentare speranze.
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Riecco il Toro
In Franco Lerda, ieri sera, la rabbia superava qualsiasi altra emozione. Così scuro in volto non l'avevamo mai visto, così pervicacemente polemico, così poco moderato laddove di norma il tecnico...
(foto M.Dreosti)
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