di Andrea Rosselli
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Rimini da non sottovalutare
di Andrea Rosselli
E’ un avversario tutt’altro che comodo quello che attende il Toro sabato prossimo in occasione della 19ma giornata di campionato.
Nonostante la sconfitta rimediata...
E’ un avversario tutt’altro che comodo quello che attende il Toro sabato prossimo in occasione della 19ma giornata di campionato.
Nonostante la sconfitta rimediata venerdì scorso in quel di Terni, il Rimini continua infatti a veleggiare in una tranquilla posizione di metà classifica, otto punti sopra la zona retrocessione: un risultato più che lusinghiero per una squadra che sembrava destinata alle posizioni meno nobili del campionato.
Merito, come peraltro nel caso del Mantova, di un impianto di gioco molto affidabile e rimasto pressoché inalterato rispetto alla stagione scorsa, che vide la squadra romagnola dominare il girone B di Serie C1 e conquistare la promozione diretta.
Pochissimi gli interventi effettuati in sede di mercato: l’undici titolare schierato nelle ultime settimane è praticamente quello dello scorso anno, con l’eccezione dell’ex crotonese Porchia in mezzo alla difesa e di Cascione (arrivato dal Catanzaro) a centrocampo.
Il tecnico Leonardo Acori, cinquantenne umbro alla sua terza stagione sulla panchina biancorossa, è solito schierare la squadra con un modulo 4-4-1-1.
In porta c’è l’esperto Emiliano Dei (34 anni), una vita trascorsa sui campi di C, mentre la difesa a 4 prevede Mastronicola (31) a destra, Milone (29) e Porchia (28) centrali, Bravo (31) a sinistra, anche se di recente quest’ultimo ha “ceduto” il ruolo di titolare all’ex catanese Thomas Manfredini (25). Una difesa non proprio impermeabile (22 gol subiti): solo Avellino, Cremonese, Ternana e Vicenza ne hanno concessi di più.
A centrocampo giocano solitamente Baccin (29) a destra, Di Giulio (33) e Cascione (22) centrali, Trotta (28) a sinistra, mentre in attacco Acori si affida alla creatività del fantasista argentino Adrian Ricchiuti (27), il quale agisce alle spalle dell’unica punta Floccari (24), giocatore che segna poco, ma è molto abile nel gioco di sponda. Sempre a proposito dell’attacco, va ricordato che a disposizione ci sono anche due “riserve di lusso” per la categoria come l’ex triestino Moscardelli (23 gol in due stagioni di B con gli alabardati) e l’ex barese Simone Motta, che fa molta panchina, ma alla fine mette sempre piede in campo, e quando lo fa lascia il segno: 7 gol, bomber della squadra insieme a Ricchiuti.
Con giocatori di questo livello non sorprende che la fase offensiva sia decisamente più “affidabile” di quella difensiva: anche i gol fatti sono 22, tre in più del Toro.
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