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Risorge il Toro e fa il pieno di cannoli

di Fabiola Luciani

 

Le parole sono insufficienti. Una musica e un quadro renderebbero meglio.

 

Ho cercato di propormi immagini più profonde e più significative...

Redazione Toro News

di Fabiola Luciani

Le parole sono insufficienti. Una musica e un quadro renderebbero meglio.

Ho cercato di propormi immagini più profonde e più significative della nostra recente grande vittoria ottenuta sul campo del Catania. Ma le uniche immagini che continuano a venirmi in mente e che s’imprimono nei miei occhi, sono le foto di esultanza e di giubilo dei fratelli sugli spalti e quelle dei ragazzi in campo. L’abbraccio di tutta la squadra al nostro primo tifoso, Alberto Fontana, che ha impedito facendo da scudo con il proprio corpo l’assalto finale dei nostri avversari. Il giro del campo ed il lancio delle magliette a quei magici tifosi della Maratona itinerante. Insomma, volevo godermi sino in fondo l’egoistico piacere di passare in rassegna sul web tutte le scene di gioia, tutti i commenti, i resoconti di chi c’era, quelli di chi non c’era fisicamente ma col cuore era lì, quelli di chi ha festeggiato, quelli di chi ha applaudito sorridendo. Mi resta comunque sempre impresso quel meraviglioso colore, il granata, che da un lato sventolato sulle bandiere in quella nicchia meravigliosa del Massimino, dall’altro svettanti sulle maglie dei nostri cavalieri in campo, turbinano nell’aria in un crescendo di forza e di emozioni.I colori della maglia, quella nostra maglia per la quale, nei miei scritti precedenti, avevo chiesto a coloro che la indossavano, rispetto e impegno. I ragazzi sembrano avere ascoltato; hanno avuto il giusto rispetto per la maglia, il simbolo di quell’unica esperienza esistenziale di armonia che tutto abbraccia e comprende che è il vivere granata, l’essere stati, per privilegio del caso, destinati a entrare a far parte della grande famiglia dei tifosi granata, coloro che, per natura, sono l’espressione più pura, vera e significativa dello spirito della Città Sabauda.

Abbiamo avuto bisogno di questa vittoria, più di quello che pensassi. Perché è una grande vittoria.Perché arriva dopo tre sconfitte nelle quali la squadra, con il WAN, è letteralmente risorta dalle sue ceneri, almeno per quanto visto in campo ieri. Ritengo che buona parte di questa rinascita sia dovuta alla predisposizione tattica che finalmente ha visto scendere in campo i nostri gioielli, ma comunque ognuno ci ha messo del suo. Questa squadra non bellissima da vedere, ha cercato la sostanza, si è ricostruita, plasmata, rimodellata, cementata al suo interno, coesa nei confronti dell’esterno. Nessuna opera di trasformazione, poi, avviene senza qualche caduta, senza qualche fallimento, senza qualche distrazione.Ma il nucleo c’è. La squadra oggi esiste. Il Capitano è in ripresa, il Chino ha fatto vedere sprazzi della sua classe, Stellone è stato semplicemente fantastico, Fontana commovente nel finale, insomma una squadra che ci ha messo l’impegno e la voglia di vincere. Un squadra da Toro.

Il Toro doveva fare gli ultimi conti con sé stessa, debellare antichi fantasmi e vecchi vizi.Roba non da poco, quindi.Mi ricordo il Toro di qualche tempo fa, che dopo aver disputato la domenica prima una bella prestazione, ieri sarebbe scesa in campo con la supponenza del narcisista; e avrebbe perso o pareggiato con un Catania che finora ha peraltro fatto vedere buone cose in campionato.Il Toro di qualche tempo fa, appunto. Non il Toro di ieri e questa è una grandiosa notizia, fratelli, forse la migliore di tutta la giornata.Continua su: http://www.alessandrorosina.it/?a=articolo&id=1283