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Roberto Cravero, ultimo capitano

Quanto ancora esisteva il libero, ruolo che oggi è relegato alle soffitte dei ricorsi. Quando ancora esistevano le bandiere, i capitani di lungo corso. Quando insomma il calcio era diversi uno dei suoi attori principali di granata...

Redazione Toro News

Quanto ancora esisteva il libero, ruolo che oggi è relegato alle soffitte dei ricorsi. Quando ancora esistevano le bandiere, i capitani di lungo corso. Quando insomma il calcio era diversi uno dei suoi attori principali di granata vestito è stato Roberto Cravero che oggi compie 49 anni.Figlio del ‘Fila’ anche lui, come molti di quegli anni in cui il senso dell’appartenenza era ancora vivo. Due anni a Cesena, come si usava fare per maturare, poi il ritorno in un Toro che stava cercando una nuova identità dopo le due stagioni eccellenti marchiate soprattutto Leo Junior. E dimostra subito di essere leader, tanto che il posto non glie lo porta più via nessuno. Così come la dignità con la quale affronta anche le pagine più buie, leggi la giornata della retrocessione sancita a Lecce. E con lui, su di lui si riparte per l’ultimo ciclo bello in granata sino a quella finale di Amsterdam, quel tutto in area che oggi porterebbe forse alle pernacchie televisive ma che per chi c’era allora significò la voglia di combattere, unita a quella sedia brandita al cielo da Emiliano Mondonico.Poi tre anni alla Lazio, ché l’era Borsano stava tramontando, e infine le ultime tre stagioni da professionista ancora al Toro, un commiato che è stato un tuffo al cuore per lui e i tifosi, soprattutto per la mancata promozione causa rigori maledetti a Reggio. Ha scelto di rimanere comunque al Toro, come team manager, poi direttore sportivo, chiudendo con il fallimento Cimminelli. L’hanno dimenticato tutti, questo in fondo è l’ultimo capitano.Redazione TN