"Nelle ultime due stagioni è stato il giocatore più discusso tra quelli a disposizione di mister Ventura, quello che ha letteralmente diviso i tifosi.
toro
Rolando Bianchi, comunque sia: il capitano Voto: 7,5
Nelle ultime due stagioni è stato il giocatore più discusso tra quelli a disposizione di mister Ventura, quello che ha letteralmente diviso i tifosi.
"QUESTIONE DI FEELING- Idolo di buona parte della tifoseria, capace di far sì che i bambini granata avessero di nuovo un totem, uno di cui indossare la maglietta a scuola, Rolando Bianchi, è il caso di dirlo, non ha mai avuto un ruolo da protagonista sotto la gestione del tecnico genovese, risultando positivo ma non decisivo nella cavalcata promozione e facendo discutere a lungo su una sua possibile permanenza in granata anche in serie A, quella serie A a lungo inseguita con la maglia del Toro e infine faticosamente raggiunta.
"I GOL NON MANCANO MAI- Nonostante le difficoltà con il gioco venturiano, che richiede attaccanti più tecnici e brevilinei, non i classici arieti come lui, e nonostante fin dal ritiro estivo venga messo in campo ma non con la regolarità degli anni passati, Bianchi riesce a smentire i critici e a mettere insieme un bottino di tutto rispetto: 13 centri stagionali, di cui 11 in campionato e 2 in Coppa Italia contro il Lecce all’Olimpico ad Agosto.
"L’ADDIO- Il capitano granata dunque ha confermato anche in questa stagione di vedere bene la porta, ma non è bastato per garantirgli la conferma. Il resto è storia recente, con la telenovela del rinnovo terminata con l’addio e il lungo abbraccio con la tifoseria nella passerella finale con il Catania.
"Bianchi potrà piacere o meno e, senza retorica, è stato ad ogni modo il capitano. Un attaccante che, a modo suo, a suon di gol, ha scritto un pezzo della grande storia del Torino.
"Roberto Maccario
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nelle ultime due stagioni è stato il giocatore più discusso tra quelli a disposizione di mister Ventura, quello che ha letteralmente diviso i tifosi.
"QUESTIONE DI FEELING- Idolo di buona parte della tifoseria, capace di far sì che i bambini granata avessero di nuovo un totem, uno di cui indossare la maglietta a scuola, Rolando Bianchi, è il caso di dirlo, non ha mai avuto un ruolo da protagonista sotto la gestione del tecnico genovese, risultando positivo ma non decisivo nella cavalcata promozione e facendo discutere a lungo su una sua possibile permanenza in granata anche in serie A, quella serie A a lungo inseguita con la maglia del Toro e infine faticosamente raggiunta.
"I GOL NON MANCANO MAI- Nonostante le difficoltà con il gioco venturiano, che richiede attaccanti più tecnici e brevilinei, non i classici arieti come lui, e nonostante fin dal ritiro estivo venga messo in campo ma non con la regolarità degli anni passati, Bianchi riesce a smentire i critici e a mettere insieme un bottino di tutto rispetto: 13 centri stagionali, di cui 11 in campionato e 2 in Coppa Italia contro il Lecce all’Olimpico ad Agosto.
"L’ADDIO- Il capitano granata dunque ha confermato anche in questa stagione di vedere bene la porta, ma non è bastato per garantirgli la conferma. Il resto è storia recente, con la telenovela del rinnovo terminata con l’addio e il lungo abbraccio con la tifoseria nella passerella finale con il Catania.
"Bianchi potrà piacere o meno e, senza retorica, è stato ad ogni modo il capitano. Un attaccante che, a modo suo, a suon di gol, ha scritto un pezzo della grande storia del Torino.
"Roberto Maccario
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