Bel personaggio, questo Luigi Gallo. In poche settimane è riuscito a far fallire una società (il Venezia) e a inguaiarne altre due, Genoa e Toro. Certo, bisogna essere dei geni del male o avere l’acqua alla gola, per rivolegersi ad un tizio del genere, che in passato voleva comprare il Toro e adesso gli ha rifilato quella che a Roma definiscono una “sola pazzesca”. La fideiussione targata Generali era un clamoroso falso, peccato che Cimminelli e Romero non se ne siano accorti e ora il Toro si trovi sull’orlo del baratro.Le istituzioni politiche per una volta si sono ricordate che in questa città non esiste solo la Juve e speriamo che tanto attivismo non sia legato solo alla necessità di evitare guai per le ormai imminenti Olimpiadi, con il relativo carrozzone di opere pubbliche e lavori di ristrutturazione (Comunale compreso) da portare a termine. Cimmi, se prima aveva fatto il furbo o davvero era stato gabbato, poco importa: adesso deve garantire con soldi veri o una proprietà della Ergom, per poter accedere ad una fideiussione degna di questo nome. Il San Paolo si è detto pronto a venire in soccorso, ma è chiaro che nessuno fa niente per niente: l’istituto di credito torinese sta già lavorando per trovare un acquirente serio per la società, Luigi Zunino o chi per lui.Nel frattempo, però, tornano a rialzare la testa vecchi personaggi che non sentivamo più da tempo. Col Toro moribondo, ecco gli sciacalli che sono pronti a tuffarsi sulla preda: ecco che tornano gli uomini legati al fantomatico Basharin, a “mister lattina” Mongarli, gente che aveva passato tutta la primavera del 2004 a garantire che c’erano soldi e serie intenzioni e poi per avere loro notizie non bastava neppure scrivere alla redazione di “Chi l’ha visto?”.Scottati troppe volte, ormai i tifosi del Toro hanno paura anche dell’acqua fredda e sono diventati giustamente diffidenti: attenzione a questi improvvisati paladini della causa granata, attenzioni agli avventurieri e ai fantomatici produttori cinematografici (tipo questo Marcone), non vorremmo che dagli armadi saltassero fuori chissà quali scheletri. O magari cloni di quel galantuomo di Gallo… Servono uomini veri, imprenditori solidi, idee chiare per garantire un futuro al Toro. Basta avvoltoi e sciacalli.
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Bel personaggio, questo Luigi Gallo. In poche settimane è riuscito a far fallire una società (il Venezia) e a inguaiarne altre due, Genoa e Toro. Certo, bisogna essere dei geni del male o avere l’acqua alla gola, per...
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