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Sampdoria-Torino: Di Francesco e Mazzarri, bilancio in parità. Ma quanto pesano i 7 a 0 del granata

Serie A / I tecnici hanno giocato insieme nel 1987/1988 con la maglia dell'Empoli. Da allenatori regna l'equilibrio: 3 vittorie per il toscano, tra cui due roboanti ai tempi dell'Inter, e 3 per il pescarese

Redazione Toro News

Due generazioni differenti, due modi di interpretare il calcio agli antipodi. Walter Mazzarri classe 1961, Eusebio Di Francesco di 8 anni più giovane. Uno bada al sodo e mette al primo posto il risultato, l’altro preferisce raggiungere la vittoria con il bel gioco. Il bilancio uno contro l’altro è pari: tre vittorie per Mazzarri (due per 7 a 0), tre successi per Di Francesco. Da calciatori entrambi hanno agito nel cuore del campo. Il toscano di San Vincenzo vestendo le maglie, tra le altre, di Empoli, Modena e Acireale, mentre l’abruzzese di Pescara tra Lucchese, Roma, Piacenza e Perugia. Anche Di Francesco vanta un trascorso all’Empoli e proprio nella stagione 1987/1988 si incrociò con Mazzarri, che aveva ottenuto la promozione nella massima serie con i toscani nel 1985/1986. Al tempo l’attuale allenatore granata aveva 25 anni, mentre Di Francesco appena 17 ed era uscito dalle giovanili dei toscani. Ad allenarli era Gaetano Salvemini e l’Empoli chiuse all’ultimo posto della classifica di Serie A, retrocedendo insieme all’Avellino. L’annata seguente Mazzarri andò al Licata, mentre Di Francesco rimase in Serie B ad Empoli, finendo al 17° posto.

PRIMO PRECEDENTE Mazzarri e Di Francesco hanno dovuto attendere tanti anni prima di ritrovarsi come allenatori, naturalmente da avversari, naturalmente con le loro differenti idee di calcio: l’una più conservatrice (Mazzarri), l’altra più progressista (Di Francesco). Era il 3 dicembre 2011 quando il toscano e l’abruzzese tornarono ad incrociarsi, non più con gli scarpini ma con il block notes per gli appunti. Il Napoli di Mazzarri sconfisse 4 a 2 il Lecce di Di Francesco. Le potenzialità a disposizione dell’allenatore di San Vincenzo erano nettamente superiori a quelle del pescarese. In 42 minuti il Napoli chiuse la contesa con Lavezzi, Cavani e l’ex granata Dzemaili. Nella ripresa Muriel provò a riaprirla ma Cavani fece 4 a 1 all’82’ (la seconda rete del Lecce al 94’ con Corvia).

GOLEADE Mazzarri con il suo solido e collaudato 3-5-2, esportato a Napoli, Milano, Torino e anche in Inghilterra ha rifilato due roboanti 7 a 0 a Di Francesco, entrambi ai tempi dell’Inter. Il Sassuolo perse nel 2013/2014 in casa, mentre nel 2014/2015 al “Meazza”. Due lezioni importanti, soprattutto la prima, perché fece molto discutere: in tanti, infatti, si chiesero se il Sassuolo alla prima stagione in Serie A valeva la categoria. Negli ultimi tre precedenti, però, il trend si è invertito. La carriera di Di Francesco è progredita negli anni: dal Sassuolo è approdato alla Roma e con i giallorossi ha sconfitto tre volte su tre Mazzarri. Nel 2017/2018 (primo mezzo anno di Mazzarri in Piemonte) 3 a 0, mentre nella passata stagione 0 a 1 (gol di Dzeko all’89’ al “Grande Torino”) e 3 a 2 (rimonta granata con Rincon e Ansaldi rovinata nel finale da El Shaarawy). Un bilancio che pareggia, perciò, quello tra Mazzarri e Di Francesco: ex compagni di squadra ed ex centrocampisti con un’idea diversa di calcio da allenatori. Una sfida coi fiocchi per testare due filosofie: tradizione contro progresso, concretezza contro bel gioco.

Andrea Calderoni