di A. Salvatico e E. Blandino
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”San Siro alle spalle”, rassicura Barone
di A. Salvatico e E. Blandino
Ancora 48 ore e tornerà il campionato. Tornerà anche il Torino, con un solo risultato utile a disposizione; e in mezzo al campo ci sarà Simone Barone, tra...
"Ancora 48 ore e tornerà il campionato. Tornerà anche il Torino, con un solo risultato utile a disposizione; e in mezzo al campo ci sarà Simone Barone, tra i meno peggiori domenica sera a San Siro in quella che lui definisce “una figuraccia”. Ma, davanti ai media in sala stampa, vuole chiudere presto con il Milan, e ripartire: “Ci siamo presi le nostre responsabilità, ora basta parlare di quella partita. Pensiamo al Siena, contro il quale dobbiamo fare tre punti, che sarebbero il regalo più grande per i tifosi”. Già, i tifosi. Che magari non contesteranno, ma di certo non sono felici: “Ci sono stati sempre vicini, anche se in questi anni hanno visto solo periodi bui; è giusto fischino, se non sono contento, ma noi dobbiamo giocare anche per loro”.
"Il centrocampista dice che per lui “è indifferente giocare con alle spalle una linea difensiva a 3, piuttosto che a 4”; l’importante sarà “sapere che dobbiamo vincere”, ma anche “ragionare. Perché si può fare gol anche all’88’, diversamente si può rischiare il contropiede”. Quale le indicazioni di Camolese, e quali gli elementi portati dal nuovo mister? “Vuole compattezza. Lui ci ha dato tranquillità e serenità, ma non ha la bacchetta magica”.
"La salvezza dipenderà anche dai risultati delle altre, dai molti scontri diretti; di cui uno riguardarà il Torino. “La partita con il Bologna, certo, sarà fondamentale. Il calendario, però, non significa nulla, perché è sempre possibile fare risultato, sempre”. A cosa rinuncerebbe, Barone, per la salvezza? La risposta è la stessa data da Rivalta: “A niente”; ma c’è una postilla: “Perché siamo professionisti, ed è il nostro lavoro”. Niente di più, in effetti.Un pensiero al futuro, per il campione del mondo, ad un contratto che scade nel 2010: “Prima salviamoci, poi, dopo il 31 Maggio, faremo le nostre valutazioni”. Chiude con i piedi nella stretta attualità, Barone, prima di raggiungere i compagni per continuare la giornata lavorativa.
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