" Ecco i numeri dell'argentino naturalizzato italiano. Il Toro aspetta di veder sbocciare il suo fuoriclasse, che grazie al suo estro potrebbe determinare un salto di qualità
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Sanchez Mino, dalla Bombonera alla Maratona: fuoriclasse o eterna promessa?
Ecco i numeri dell'argentino naturalizzato italiano. Il Toro aspetta di veder sbocciare il suo fuoriclasse, che grazie al suo estro potrebbe determinare un salto di...
"Il calciomercato estivo è ormai da tempo terminato, e quando siamo a metà novembre è ora di stilare un primo, parziale bilancio. Le calde giornate estive sono trascorse senza il tanto atteso botto di mercato, ovvero un calciatore in grado di fare la differenza, anzi: tra un bagno e l'altro, a fare notizia, sono state in particolare le illustri cessioni. C'è un giocatore, però, che nelle (forse utopiche?) aspettative e i sogni di mezz'estate, sarebbe dovuto essere il top player più probabile del Toro, l'indiziato numero uno per trascinare i granata in questa stagione: stiamo parlando di Juan Sanchez Mino. L'estro puro dell'argentino, del quale si diceva un gran bene, però, non ha ancora pienamente impressionato. Certamente il campionato italiano è diverso dalla Primera Divisiòn e di altro spessore specialmente sotto l'aspetto tattico, ma un fuoriclasse, dopo undici giornate, non avrebbe forse già dovuto superare queste difficoltà?
"La risposta a questa domanda è complessa e solo con il tempo si potrà dare con certezza. Nel frattempo, ecco un po' di statistiche ed informazioni per conoscere meglio il centrocampista naturalizzato italiano. La sua vita è una vera favola calcistica. Da sempre tifoso del Boca Juniors infatti, Mino esordisce in prima squadra il 6 dicembre 2010, all'età di 19 anni, vedendo così realizzarsi il suo sogno. Il suo talento, uno dei più cristallini del panorama argentino, viene scoperto ad undici anni da Ramon Maddodi, osservatore del club. Con la maglia gialloblù totalizza ben 92 presenze, realizzando dieci gol. Dopo il suo esordio infatti, si ritaglia sempre più spazio fino a diventare titolare fisso grazie al suo allenatore Julio Cesar Falcioni, nella stagione 2011/2012. La sua prima rete ufficiale è datata 4 marzo 2012, in una trasferta di campionato vinta per 2-0 contro il San Lorenzo. Oltre a questo discreto score sotto porta (per essere un centrocampista), Sanchez Mino ha sempre impressionato per la sua vivacità e fantasia in campo, tanto da rendere il suo apporto alla manovra (specialmente offensiva) indispensabile. Le statistiche, inoltre, evidenziano quanto anche in campo il ragazzo, sempre timido e riservato al di fuori, sia corretto: solamente 8 ammonizioni rimediate nei suoi anni argentini. In breve tempo e in così giovane età diventa insomma padrone della fascia sinistra e della zona interno-sinistra di centrocampo, mettendosi in mostra con prestazioni da fenomeno. Inoltre, può vantare una caratteristica invidiabile: una straordinaria bravura nei calci piazzati, grazie ad un mancino davvero raffinato.
"Il fascino del campionato argentino e in generale del Sud America, storicamente vera miniera d'oro per tutti gli osservatori, ha certo contribuito non poco ad alimentare le aspettative dei tifosi. Un argentino in granata, arrivato direttamente dal Boca Juniors, club storico ed affascinante, non poteva infatti che creare scalpore e suscitare profondo interesse. Si sa, tali attese e attenzioni mediatiche possono in alcuni casi contribuire ad una maggiore dose di ansia che a volte può davvero condizionare le prestazioni di un giovane giocatore, ma non è certo questo il caso di Mino, abituato all'ambiente caldissimo della Bombonera e della passione calcistica sudamericana. All'età di 24anni, è arrivato il momento per la definitiva consacrazione del centrocampista anche nel calcio europeo. La tecnica di base non manca e il Toro è certamente uno dei club più indicati per permettergli il salto di qualità. Finora, però, è sembrato troppo fumoso in campo e, pur consegnando sempre un po' di vivacità alla manovra, il suo apporto in entrambe le fasi di gioco può migliorare. In questo campionato è sceso in campo in ben nove occasioni (più una in Europa League), ma solo tre volte da titolare: insomma troppo poco per dare giudizi affettati. Il ragazzo, alla sua prima esperienza all'estero, ha bisogno di tempo.
"Le qualità ci sono eccome ma è certo che ad oggi Sanchez Mino deve ancora sbocciare in Italia: a lui spetta il compito di dimostrare le sue potenzialità, che Ventura e Petrachi, ma chiunque lo abbia visto giocare in Argentina, sostengono siano cristalline. Per ottenere questo risultato, la sosta è fondamentale: quindici giorni di allenamento per migliorare specialmente sotto l'aspetto tattico, come vuole il mister. Sanchez Mino può essere il fuoriclasse tanto annunciato. Il Toro di quest'anno ha davvero bisogno di uno del suo calibro e lo aspetta con ansia, magari per vederlo esplodere proprio contro la Juve. Lui, in fondo, di derby infuocati contro il River ne ha vissuti tanti.
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