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Sanchez Mino spegne oggi 25 candeline: i tifosi credono nelle sue potenzialità

Figurine / Sanchez Mino, nato il primo gennaio del 1990, nell'anno nuovo si troverà di fronte ad un bivio: consacrarsi nel calcio che conta o rimanere eterna...

Lorenzo Bonansea

"Il primo gennaio di venticinque anni fa nasceva a Saavedra, quartiere di Buenos Aires, Juan Sanchez Mino. L'argentino, appassionato di calcio (da buon sudamericano) nonché tifosissimo del Boca, è alla sua prima esperienza all'estero. Un'avventura che si sta rivelando difficile e travagliata, ma che certamente è solo all'inizio e ha tutto il tempo per sbocciare. Il ragazzo, infatti, ha ancora bisogno di tempo per adattarsi all'ambiente e ricreare quel suo habitat naturale che gli ha permesso di essere protagonista a suon di ottime prestazioni nel campionato argentino.

"In granata, finora, non ha certamente brillato. Anche se il suo talento naturale si è già potuto intravedere in alcune occasioni, per adesso le statistiche che lo riguardano sono tutt'altro che esaltanti. Undici presenze in Serie A, tre presenze in Europa League. All'attivo, nessun gol ed un rigore sbagliato, nonché una ammonizione. Il giocatore, che evidentemente non è falloso, forse manca di quella cattiveria in più necessaria per potersi inserire in un calcio fisico e prepotente come quello italiano.  Proprio per questo motivo Sanchez Mino sta faticando a trovare spazio. L'argentino ha un carattere forse eccessivamente mite e riservato, che si rispecchia anche in campo. Alle volte, il talento e la classe devono lasciare il posto alla caparbietà e alla decisione.

"Proprio per il fatto che il talento naturale del mancino granata è sotto gli occhi di tutti, i tifosi in generale non sembrano vedere di buon occhio una sua cessione a gennaio. Si vocifera (e non sono solo supposizioni) di una sua partenza, in prestito ovviamente, per tentare di veder sbocciare la sua qualità in qualche altra piazza italiana, per poi potersene riappropriare una volta più maturo. Certo, essendo il ragazzo un classe '90 ormai il tempo davanti a lui non è più infinito, e questa è la sua occasione. A venticinque anni, infatti, la strada di una promessa del calcio non può che prendere due direzioni nettamente opposte. La prima, è finalmente esprimersi ad alti livelli e consacrare le qualità tanto decantate, la seconda è quella di continuare con le medesime prestazioni e quindi sancire il nuovo status di “promessa mancata”. Sanchez Mino, in questo 2015, è proprio di fronte ad un bivio. Che il suo futuro sia a Torino, come sperano i tifosi, o altrove, come ha pensato la società, lo sapremo tra qualche giorno. Nel frattempo l'argentino dovrà rispondere sul campo, qualunque sia.

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