"di Fabiola Luciani
toro
Sara’ Rosina o Rosinaldo?
di Fabiola Luciani
Rosina o Rosinaldo? La differenza c’è, eccome!
E’ questo il dilemma shakespeariano che ci tormenta tutte le domeniche. Chi dei due scenderà...
"Rosina o Rosinaldo? La differenza c’è, eccome!E’ questo il dilemma shakespeariano che ci tormenta tutte le domeniche. Chi dei due scenderà in campo?Se lo chiedono in tanti … il mister, i compagni di squadra, il presidente, gli addetti ai lavori e soprattutto i tifosi. Sì, perché con Rosinaldo in campo, le statistiche ricordano che ci sono state quasi sempre vittorie … poche ma meritate, salutari e sicuramente ricostituenti. Vittorie che hanno provato perfino a dare un senso a una squadra che un senso non ce l’ha. Ce l’aveva un senso e si chiamava appunto Rosinaldo. Da un po’ di tempo a questa parte è invece sceso in campo Rosina e solamente a sprazzi è sceso in campo il suo alter ego; quindi, da questo punto di vista lo si può paragonare ad un giocatore normale, addirittura nella media e ultimamente oserei dire anche sottotono, specie in quelle giocate semplici che a lui riuscivano sempre con disinvoltura e classe. Ma oggi Rosinaldo non c’è e si vede. Quando e quanto lui ci sarà è oggi un’incognita, chiamatela pure speranza se più dolce vi suona. La squadra è stata, e non solamente da oggi, pensata e pesata con lui in campo. Anche la questione più chiacchierata, ovvero la campagna acquisti, non aveva senso a prescindere dalla presenza di Rosinaldo. Con lui la famosa punta centrale tanto cercata, poteva anche non servire come il pane e comunque poteva tranquillamente essere rubricata come un semplice e simpatico lusso. Infatti, quando Rosinaldo giocava, segnava e faceva segnare e non si registravano lamenti e nostalgie di punte non pervenute. Senza Rosinaldo ora sono tutti orfani del centravanti vero. Va avanti così da un bel po’ormai: il grafico degli umori tifosi e giornalistici è al riguardo chiaro e netto. Con Bianchi centrale ( è stato un acquisto anche lui direi pure costoso anche se si tende a dimenticarlo ), Rosinaldo sarebbe potuto andare a sinistra con libertà di accentrarsi, mentre Abate avrebbe sicuramente giocato a destra. Tutto il meccanismo avrebbe sicuramente funzionato alla perfezione come un incastro di ingranaggi ben oliati. Con Rosinaldo, l’usato sicuro, Corini e Zanetti, non avrebbero mostrato usura. Con Rosinaldo davanti, la squadra avrebbe giocato palla a terra; palle a terra che sarebbero arrivate da Dzemaili, Abate, Gasbarroni, Stellone, Bianchi e anche dagli esterni. Con Rosinaldo, il Toro, anche questo umile Toro di oggi, avrebbe avuto un senso. Senza Rosinaldo, il Toro un senso lo cerca e, quando lo trova, è il senso di una squadra discreta ma piatta e non bella, decisa ma non egemone, un senso provvisorio, anche se arrivano i pareggi ed occasionalmente i tre punti. Senza Rosinaldo, Dzemaili si inserisce a vuoto. Senza Rosinaldo, Bianchi va a fare quel che non sa affatto fare; di fatti i goal scarseggiano perché si impegna fuori ruolo e fuori dalle sue attitudini per ragion di squadra. Senza Rosinaldo, il centrocampo si sfianca più di quel che può permettersi e gli esterni sono tentati di supplire con la giocata di troppo, che spesso e volentieri non riesce mai. Senza Rosinaldo davanti, la squadra ha meccanismi impacciati, lacunosi, ingolfati, persino casuali e si affida sempre e solamente alla volontà e mai all’intelligenza. E allora, se là davanti va così, basta un semplice errore dietro in difesa e la partita si fa grigia se non addirittura nera. Sereni e Natali in difesa tengono a galla la barca e la dirigono pure. Dellafiore fa ottimamente il doppio lavoro, esterno e/o centrale. Gli altri ultimamente sudano e combattono, ma senza Rosinaldo il senso della squadra è come una moneta lanciata in aria: può uscire testa oppure croce, vittoria oppure sconfitta ad ogni lancio. Potete essere “ottimisti” e pensare che Rosinaldo tornerà presto, più bello e pimpante di prima e quindi intravedere la soglia e notare che i punti necessari per arrivare alla fatidica “quota 40” non sono poi così distanti ed irraggiungibili. Oppure potete essere “pessimisti” e pensare che Rosinaldo tornerà a singhiozzo in quantità e qualità solo per scampoli di partita, come sta facendo tutt’ora. Oppure ancora, potete essere “realisti” e pensare che il Toro, un altro Toro a cui dare un senso pure senza Rosinaldo, è tempo di cominciare a pensarlo, non per oggi, ma per un domani certamente sì.Infine potete ancora fare una cosa. Anzi, facciamola tutti quanti insieme.Chiudete gli occhi e sognate le sue prodezze passate che lo hanno eletto l’idolo indiscusso dei tifosi. Concentratevi intensamente e sognate che di colpo ritrovi se stesso in una sera di fine inverno in uno stadio gremito all’inverosimile di bandiere e di colori granata; le sue giocate, il suo estro, le sue punizioni, i suoi tiri al fulmicotone, gli assist, i dribbling e il suo scatto micidiale che in passato abbiamo sempre ammirato e mai scordato.Ci siete? Bene. Mandategli ora tutto il vostro fluido positivo, ovviamente entro sabato sera … e se quando riaprirete gli occhi lo vedete sotto la Maratona a gioire per la vittoria, potrete dire che anche questa volta il mitico “Numero 12” ha dato il suo contributo fondamentale alla causa granata.
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