Domenica pomeriggio al San Paolo si giocherà Napoli-Torino, partita che vedrà un duello in panchina tra due allenatori molto diversi che stanno costruendo, ognuno con i propri modi, le fortune delle rispettive squadre: Maurizio Sarri e Sinisa Mihajlovic sono due tra gli allenatori più famosi del nostro calcio e, a loro modo, anche due personaggi particolari, sempre con qualcosa di interessante da dire e mai scontati o banali.
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Sarri-Mihajlovic: stima sincera tra due rivoluzionari del pallone
Confronto allenatori / I due tecnici hanno vissuto carriere diverse ma ora stanno costruendo entrambi le fortune delle proprie franchigie
RIVOLUZIONE E TRADIZIONE – Da quando è arrivato a Napoli, Sarri, ha compiuto una vera e propria “rivoluzione silenziosa”. Gli azzurri sono diventati, grazie al suo lavoro attento e minuzioso, una squadra solida difensivamente senza perdere l’estro offensivo che aveva caratterizzato le gestioni precedenti. I granata, dal canto loro, con l’arrivo del tecnico serbo, hanno ritrovato una grinta e una voglia di vincere che si era persa negli ultimi tempi. Miha ha trasmesso i suoi valori al Toro e, a sua volta, ha appreso e esaltato i valori granata divenendo in poco tempo molto amato dai tifosi del Torino.
RISPETTO RECIPROCO – I due tecnici si sono sempre stimati. L’esempio lampante un giorno del Marzo 2015 quando, un Mihajlovic allora allenatore della Samp, si presentò sul campo di allenamento dell’Empoli di Sarri, munito di carta e penna, per studiare i movimenti difensivi della difesa toscana. I complimenti reciproci non sono mai mancati e Domenica i due tecnici si affronteranno per la prima volta da quando il serbo occupa la panchina granata. La stretta di mano prima del match sarà sicuramente sincera ma gli “sgambetti” sono dietro l’angolo.
SLIDING DOORS – Era l’Estate 2015 quando, secondo alcune voci di mercato, Sinisa Mihajlovic e Aurelio De Laurentiis si erano “promessi sposi”. Il vulcanico presidente partenopeo, rimasto colpito dagli ottimi risultati ottenuti dal tecnico serbo alla Samp, sembrava deciso ad affidargli il suo Napoli dopo averlo visto “naufragare” nell’ultimo anno della gestione Benitez che aveva visto gli azzurri fuori dalla Champions League. L’attuale tecnico granata chiedeva certezze, il presidente napoletano umiltà: "Il serbo mi disse che ero scomparso per due settimane, ma non è che io non abbia niente da fare - dichiarò De Laurentiis - Voleva che fossi a sua disposizione. E io ho scelto Sarri. Mi serviva un professore umile". Storia di un amore mai sbocciato tra due uomini dai caratteri molto forti e non certo dei più semplici.
Napoli-Torino è sempre una partita ricca di spunti, ma quella di domani, vista la controversa storia dei due tecnici che si è incrociata più volte, ha tutte le carte in regola per essere una gara speciale ricca di colpi di scena.
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