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Sassuolo-Torino 2-3 Ecco l’impresa

nostro inviato a Modena
Alessandro Salvatico

Primo tempo. Sembra quasi di essere all'Olimpico. No, nemmeno: al Filadelfia che vorremmo. Insomma, non sappiamo bene definire...

Redazione Toro News

nostro inviato a ModenaAlessandro Salvatico

Primo tempo. Sembra quasi di essere all'Olimpico. No, nemmeno: al Filadelfia che vorremmo. Insomma, non sappiamo bene definire la sensazione inusuale che si prova nel vedere i tifosi del Torino in trasferta essere più numerosi e -nettamente- più rumorosi dei padroni di casa: ma è una bella sensazione. I sostenitori granata occupano tutto il settore ospiti e ancora una buona porzione della porzione attigua delle gradinate.L'inizio è doppiamente entusiasmante, per il Toro: grazie al tifo, e grazie al vantaggio che viene trovato già dopo tre minuti, quando Pestrin allarga a destra per D'Ambrosio, e il terzino si inventa un numero (giravolta, tunnel, penetrazione, cross) che porta al rigore realizzato da Bianchi.Il Sassuolo è annichilito, ma rimane tale per una decina di minuti scarsi: poi, si scuote, e sono brividi per i granata. Sereni para su Quadrini, ma Génévier compie il vero salvataggio, stoppando in tackle un gol certo di Noselli. Ancora l'attaccante neroverde va vicino al pari poco dopo, Pestrin devia. Il possesso-palla è quasi tutto per gli uomini di Pioli, quelli in maglia bianca sembra non sappiano bene cosa fare della palla quando ce l'hanno tra i piedi, nonostante non manchino volontà e corse (spesso a vuoto).Poco dopo la mezz'ora, la sfuriata neroverde si attenua, e Gasbarroni in un paio di circostanze inebetisce gli avversari con dribbling insistiti; in una di queste occasioni, Bianchi fallisce un quasi-rigore calciando malissimo da fermo.Il Sassuolo poi dà il meglio di sé: due legni colpiti dicono che il risultato sta premiando il Toro al di là dei propri meriti. Ma è di un'importanza tale che va mantenuto sino alla fine con le unghie e con i denti (come dimostrano i gialli a Rivalta e Pestrin che costeranno altrettante squalifiche).

(Foto: M. Dreosti)