"Sergio Vatta è uno dei punti di riferimento di tutto il mondo granata: storico allenatore delle giovanili del Toro e non solo, è il tecnico della Primavera più vincente di sempre. Scopritore di diversi talenti e grande conoscitore di calcio a 360°, lo abbiamo contattato per sapere la sua sul momento dei granata, dopo le prime due giornate e la chiusura del calciomercato estivo.
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Sergio Vatta: “Ora i giocatori vogliono il Toro. Miha ha convinto Cairo ad investire”
Esclusiva TN / Vatta commenta il momento granata: "Miha è quello giusto, ha un carattere forte ma ha un cuore d'oro. Niang bell'acquisto, ecco perché..."
"Signor Vatta, come giudica il calciomercato granata?
"Il Toro - ho già avuto modo di dirlo - ha fatto degli acquisti e delle cessioni buone, che sono da intepretare. Niang, ad esempio, è un ottimo giocatore. Zappacosta? Io avrei chiesto ancora di più. 30 milioini sono tanti, ma è un giocatore importante. Bisogna vedere cosa serve a Miha: io penso che a Natale, comunque, arriverà qualcuno. Ad oggi il destino del Toro è quello di cercare di costruire una squadra. Tassello dopo tassello, ma ricordiamoci che i campioni giocano bene dappertutto. Il Toro non deve sbagliare: ora lo staff deve dimostrarsi molto capace, per leggere il futuro dei tanti ragazzi giovani che si comprano. Io poi non sono più tanto nell'ambiente, non guardo tutte le partite, ho la tessera federale - però non vado più allo stadio da tempo. Il calcio non è più il sogno che c'era una volta, lo lascio ai più giovani.
"Cosa ne pensa in particolare, di M'Baye Niang - ultimo grande colpo per l'attacco granata.
"Niang ha grande potenzialità, penso debba riservare il suo fisico quando prende palla sulla trequarti, scaricare su un compagno, e preservare la sua potenza al limite dell'area. In quel settore, se si preserva, diventa un potenza unica. Non deve giocare per farsi vedere, ma deve concentrarsi sull'incarico che gli dà il mister e cercare di svolgerlo al meglio. Occorre che non abbia il timore di chiedere consiglio appena ha qualche dubbio.
"Lei in passato ha espresso il suo apprezzamento per Mihajlovic. Pensa ancora sia l'allenatore adatto a questa squadra?
"Sì, è l'allenatore adatto, conosce bene il calcio italiano. Siamo stati insieme alla Lazio, lui come giocatore, io come responsabile del settore giovanile. E' una persona dal cuore d'oro, non ci si lasci ingannare dagli atteggiamenti: ha molto da dare ai ragazzi, che poi lo faccia in modo particolare è un altro discorso. Ognuno ha il suo carattere. Anche io ero molto severo, ma sapevo stemperare il clima, ma m'incazzavo quando era necessario. Adesso però ho constatato che proprio quelli che ai tempi rimproveravo di più, ora mi chiamano felici per sapere come sto o per avere consigli: questo non può che essere una soddisfazione per una persona come me che compirà presto 80 anni.
"Immagino. Lei continua ad essere un riferimento per tutto il mondo granata, come dimostrano le sue numerose interviste.
"Mi fa piacere, c'è voluto un po' di tempo, ma molti adesso han capito che ci sono differenze tra i ruoli. Quando si fa il giornalista è azzardato dare giudizi sul piano tecnico. Ma questo vale anche per i procuratori, che pensano di sapere tutto ma non è così.
"La stella del Torino in questo momento è Andrea Belotti. Qual è il suo giudizio tecnico sul giocatore?
"Belotti è il classico giocatore che farà gol sempre, ha la forza di andare a conquistare i palloni. Non gioca solo sugli assist dei compagni, sembrerebbe uno un po' grezzo, ma hai visto che gol ha fatto l'altro giorno? Lui si butta sempre, in quella giocata mi ricorda molto Pulici, sia per la forza che per la furbizia, ma nemmeno Pupi era così furbo alla sua età. Lui è un volpone, saprà sempre difendersi, spero senza farsi male. Però, ovviamente, sarà sempre più difficile tenerlo: un anno e secondo me Cairo lo cede, o magari anche mezzo anno. L'importante è che arrivino soldi con i quali si possa fare una squadra più forte di prima, ma non è facile.
"Questa squadra, secondo lei, può davvero arrivare in Europa?
"Questa squadra può provare ad andare in Europa, però deve farlo con convinzione. Miha è un grande dal punto di vista dello spronare. Il Toro negli ultimi anni è tra quelle squadre che galleggiano e metà classifica, e solitamente quelle sono squadre che hanno sempre paura, con giocatori preoccupati di tante cose. Miha secondo me sa gestire questo tipo di situazioni. Se desse qualche calcio nel sedere in più otterrebbe ancora di più: chiaro che non si può esagerare, Ma - ripeto - quelli che io rimproveravo di più, eran quelli che alla fine mi volevano più bene e che alla fine mi chiamano ancora: in me vedevano uno capace e su cui poter contare. Comunque sì, potremmo arrivare in Europa, l'ha fatto l'Atalanta lo scorso anno, possiamo farlo anche noi.
"Per quanto riguarda il campionato, come giudica la partenza del Torino?
"Nella prima giornata ci han portato via una vittoria, ma queste sono cose che Miha raccoglie e poi utilizza per dare la carica. Ovviamente non è stata una cosa voluta, ma Miha si arrabbia per conto dei giocatori. E' un ottimo allenatore, che ha spronato Cairo a fare degli acquisti di alto livello. Adesso i giocatori arrivano volentieri al Torino.
"Infine, qual è il suo giudizio sul settore giovanili granata?
"Don Aldo ha scritto un libro, "Il Toro che vorrei": concludendo, parlando di me e di tutti quelli che sono stati simboli, ha detto "vorrei un Toro con Comi e Benedetti, con Bava - che facessero le cose che facevano Vatta e Cozzolino". Il settore giovanile si deve dimenticare la prima squadra, ma segretamente deve ambire alla prima squadra, ma se la deve dimenticare nell'immediato: deve concentrarsi sulla crescita, poi se sono un giocatore bravo e mi vengono a chiamare spacco tutto, ma devo concentrarmi sulla crescita.
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