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Sfida totale

Raul Jimenez e Andrea Belotti

Editoriale / L'andata del terzo turno è bastata per fissare l'appuntamento del playoff: Torino contro Wolverhampton, la settima forza del campionato italiano contro quella della Premier League

Gianluca Sartori

"Walter Mazzarri fa benissimo a non spostare il focus su null'altro che non sia il ritorno contro i modesti bielorussi dello Shakhtyor Soligorsk: a Minsk il Torino dovrà vincere e convincere per fare il pieno di gol, fiducia e minutaggio. Ma è evidente che sarà una semplice prova generale di quel che accadrà dopo. L'andata del terzo turno di qualificazione di Europa League è bastata per stabilire che l'appuntamento del playoff sarà tra Torino e Wolverhampton (vincitore per 0-4 in Armenia contro il Pyunik).

E sarà un confronto affascinante ed equilibrato, che per il livello varrebbe più di un match che vale l'accesso ai gironi di Europa League. Il duello avrà anche un significato importante a livello simbolico. Torino e Wolverhampton sono infatti le due settime classificate di Serie A e Premier League; sarà un vero e proprio confronto tra calcio italiano e calcio inglese. Lupi contro Tori. Due stili di gioco, due filosofie diverse si fronteggeranno. Sarà duello tra una società che ha speso 97 milioni sul mercato e una che non ha ancora effettuato un'operazione. Due società storiche dei rispettivi panorami nazionali che hanno vissuto in epoca recente un periodo di decadenza ma che hanno saputo riemergere. Il Torino con una lenta ma efficace ricostruzione sotto la presidenza di Urbano Cairo, abile uomo d'affari che si è fatto da sè, i Wolves grazie all'arrivo di un fondo cinese spalleggiato da uno tra i più potenti procuratori del mondo, Jorge Mendes. Due squadre che nella scorsa stagione hanno saputo giocarsela a testa alta contro le big dei rispettivi campionati, dimostrando competitività e solidità.

Per il Torino sarà importante arrivarci dopo un'altra bella partita in Bielorussia. Dubitiamo fortemente che per il 22 agosto la famosa ciliegina sulla torta sarà già arrivata, ma anche se fosse non sarebbe probabilmente già stata inserita appieno nei meccanismi mazzarriani. Dunque il Toro è questo, una squadra che dà le giuste garanzie e che marcerà più compatta che mai verso quello che si presenta senza dubbi come il primo vero snodo della stagione 2019/2020.