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Sgrigna: “Verdi, uno dei più grandi talenti del calcio italiano: al Toro si consacrerà”

TURIN, ITALY - SEPTEMBER 01:  Alessandro Sgrigna of Torino FC celebrates scoring the first goal during the Serie A match between Torino FC v Pescara Calcio at Stadio Olimpico di Torino on September 1, 2012 in Turin, Italy.  (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Esclusiva TN / L’attaccante parla del suo ex compagno di squadra con il quale festeggiò la promozione in Serie A: “Un ragazzo timido, ma con il pallone fra i piedi un vero fenomeno”

Redazione Toro News

“Fin da quando era ragazzo Verdi aveva le stigmate del campione. Appena lo vidi allenarsi avevo capito di essere di fronte ad uno dei più grandi talenti del calcio italiano”. Parla così a proposito di Simone Verdi il suo ex compagno di squadra ai tempi del Torino Alessandro Sgrigna, che ha indossato 82 volte la casacca granata segnando 15 reti tra il 2010 e il 2013 e festeggiando nel maggio 2012, proprio insieme a Verdi, la promozione in Serie A con in panchina Gianpiero Ventura.

Buongiorno Alessandro, che cosa la impressionò di Verdi?

"La facilità di calcio. Sapeva colpire il pallone meravigliosamente bene sia di destro che di sinistro. E poi aveva una visione di gioco superlativa. Capii subito che aveva capacità fuori dalla norma".

Perché, secondo lei, ci ha messo tempo per affermarsi nell’élite del calcio nostrano?

"Perché ogni calciatore prima di sbocciare deve fare esperienza. Verdi è uscito dal settore giovanile del Milan con tutti gli occhi puntati addosso. È normale che in qualche buca puoi inciampare, ma l’importante è rialzarsi. Simone è stato bravissimo in tal senso".

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A distanza di tempo come le sembra cambiato Verdi?

"È un ragazzo più maturo. Ha fatto gavetta in compagini importanti del nostro calcio. Nel frattempo è cresciuto mentalmente, tecnicamente e anche fisicamente. Ora è un giocatore pronto".

Che cosa potrà rappresentare la seconda avventura in granata per lui?

"La sua consacrazione. Spero per Simone che possa giocare tutta la stagione con costanza e continuità. Il Torino potrebbe essere il suo definitivo trampolino di lancio".

Com’era fuori dal campo Verdi?

"All’epoca Simone era un ragazzo abbastanza timido. Il meglio lo tirava fuori quando si trovava nel rettangolo verde. Quell’anno, comunque, ci divertimmo tantissimo. Tutto girò per il meglio e fu bello condividere la gioia della promozione con un gruppo eccezionale".

Passando al Torino dei nostri giorni, come giudica il primo scorcio di stagione dei granata di Mazzarri?

"La stagione del Torino è partita bene. L’eliminazione dall’Europa League non è stato un dramma, anzi. La squadra ha affrontato il doppio impegno con il Wolverhampton in maniera brillante ed è uscita a testa alta".

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E poi l’inizio di campionato è stato veramente incoraggiante con i successi con Sassuolo e Atalanta.

"Certo. Due vittorie importanti, soprattutto la seconda a Parma con una diretta rivale come l’Atalanta. Essere in prima posizione in compagnia di Juventus ed Inter fa sempre effetto. Senza Europa League il Toro potrà preoccuparsi soltanto del campionato. Ritengo che si possa pensare in grande".

In grande quanto?

"Penso che il Torino possa ambire tranquillamente alla qualificazione all’Europa League senza passare dai preliminari".

E qual è l’arma vincente di questa squadra?

"La continuità. La società ha voluto confermare gran parte della rosa dopo l’ottimo campionato della passata stagione. E poi sono state messe le ciliegine sulla torta negli ultimi giorni di calciomercato con gli acquisti di Verdi e di Laxalt. Il Torino è destinato a migliorare quanto fatto nello scorso campionato".

Andrea Calderoni