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Speriamo che piova…

di Alessandro Salvatico

Quest’oggi dovrebbe piovere forte, su Torino. Se ci si attacca a tutto, se anche il presidente Cairo si abbandona alla scaramanzia (ad esempio, visitando la squadra il...

Redazione Toro News

di Alessandro Salvatico

"Quest’oggi dovrebbe piovere forte, su Torino. Se ci si attacca a tutto, se anche il presidente Cairo si abbandona alla scaramanzia (ad esempio, visitando la squadra il mercoledì -anziché l’abituale giovedì- come fatto due settimane prima), allora si può anche puntare sulle condizioni atmosferiche, che, contro il Catania, risvegliarono i granata da 80 minuti di torpore.Dovremmo dunque aspettarci una squadra viva e pimpante sin dal primo istante di gioco? Magari. Camolese, però, punta sull’”attenzione”. Attaccare quando è il caso di farlo, perché, spiega con saggezza, “a questo punto della stagione nessuno è in grado di aggredire per tutta la partita”. Il pubblico avrà pazienza, tutta quella che serve; ne ha da anni, non sarà un grande sforzo averne per 80 minuti. Oppure 85, o 88, o al limite 90; arrivi quando arrivi, il gol vittoria sarà ugualmente importante.

"Mancano sei turni alla fine di quest’agonia, o meglio cinque e mezzo: la giornata di campionato è ovviamente iniziata ieri, e il Chievo è uscito sconfitto dall’anticipo. E’ vero che bisogna guardarsi essenzialmente le spalle, ma è innegabile che qualche calcolo si faccia; i veronesi rimangono a +7 punti sul Torino, che oggi potrebbe essere solo +4, e sono attesi da un calendario terrificante. Con una partita, forse decisiva, a Bologna.Ma più ancora che a chi segue o a chi precede in classifica, bisogna guardare effettivamente al Siena. Squadra che, per rimanere al discorso del vantaggio in classifica, è a +11 sulla terzultima, quindi teoricamente tranquilla ma che potrebbe fare pensieri “da Chievo” se oggi perdesse, pensieri da chi si sente al sicuro e non vuole perdere questa sicurezza.

"Il Siena, dunque, oggi sarà squadra attenta, in campo. L’attenzione che predica anche Camolese, e fa bene, perché sa che il suo Toro sarà, ben più dei toscani, preda delle emozioni; della paura, se si andasse sotto, dello scoramento, se non si riuscisse a giocare. A Milano, dopo un inizio baldanzoso, i granata sono andati in depressione per un gol subito. Il che è inaccettabile, perché subire contro i rossoneri era ampiamente preventivabile, e una reazione da uomini, e da Toro, sarebbe stata quella di dimenticare subito e rialzare la testa.

"A Camolese, infatti, non è piaciuto per niente vedere i giocatori “con la testa bassa”. Figuriamoci ai tifosi. Ma se il Milan poteva (non avrebbe dovuto comunque) incutere qualche timore, oggi, contro il Siena, questo non sarà accettabile. Per questo, con due o tre punte, con Abate o senza, quali che siano gli uomini che l’allenatore sceglierà di mandare in campo, ebbene questi dovranno tenere la testa alta. E l’animo saldo. Sordo a mugugni e critiche, cieco davanti all’orologio sul tabellone: occhi solo sugli avversari e sui compagni. Coraggio e cervello, se anche la sconfitta del Chievo può dare un po’ di morale, ben venga; ma i giocatori del Toro sappiano che si fabbricheranno da sé il proprio destino.