di Valentino Della Casa - Come l’anno scorso, il Torino si prepara al forcing finale di questo campionato nel migliore dei modi. Non sono dal punto di vista psicologico, ma anche (e non è assolutamente cosa da poco) atletico. Al di là dell’incredibile trasformazione avvenuta dalla compagine granata con il ritorno di Lerda, emerge come il Toro corra più, e meglio, delle avversarie. Esattamente come un anno fa.Quale può dunque essere la causa di questa positiva condizione? Nella preparazione estiva, in quella natalizia, nel lavoro quotidiano, insomma, nello staff tecnico. Vero, a Gennaio della scorsa stagione il Torino cambiò radicalmente aspetto, studiando però una preparazione ad hoc in corsa, affinchè la squadra potesse avere benzina a sufficienza per l’insperato (ma poi realizzato) recupero in classifica, che ha portato la squadra di Colantuono a disputare i play off contro un Brescia più esperto e tecnicamente più dotato, di certo non più in forma.Quest’anno, invece, grandi ribaltoni invernali non ci sono stati (se si pensa che, in pianta stabile, ha giocato il solo Antenucci), ma il Toro conferma l’andamento dello scorso anno. Merito sicuramente anche della testa, della determinazione, ma il lavoro di fondo -che ha anche portato ad un numero relativamente basso di infortuni nell’arco del campionato fin qui disputato- non può non essere sottolineato.Insomma, almeno dal punto di vista atletico (non sempre è stato così dal punto di vista tattico, altrimenti avremmo assistito ad un altro campionato), a Torino possono dire di aver compiuto un buon lavoro. E quando anche tutto il resto funziona, la differenza si nota. Ed è rilevante.
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Sprint finale, il Toro c’è
di Valentino Della Casa - Come l’anno scorso, il Torino si prepara al forcing finale di questo campionato nel migliore dei modi. Non sono dal punto di vista psicologico, ma anche (e non è assolutamente cosa da...
(Foto: M. Dreosti)
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