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Steva, è il tuo momento

L’esplosione o il dimenticatoio, tertium non datur come dicevano i latini. Solo che qualche volta tifosi e critici dimenticano come in fondo Alen Stevanovic debba ancora compiere 22 anni (succederà il giorno dopo la Befana) e che a...

Federico Danesi

L’esplosione o il dimenticatoio, tertium non datur come dicevano i latini. Solo che qualche volta tifosi e critici dimenticano come in fondo Alen Stevanovic debba ancora compiere 22 anni (succederà il giorno dopo la Befana) e che a giocatori anche più siano state offerte prove per riscattarsi ben più numerose e importanti di quelle concesse a lui.COCCO DI MISTER - Certo, fosse sempre quello di domenica nella ripresa, dubbi non ce ne sarebbero. Gli è bastata poco più di mezz’ora per dimostrare di essere decisivo, anche su una fascia che non è la sua, anche con una coppia come quella con Cerci tutt’altro che consolidata. Gli è bastato perché sa come prenderla e prendesi, soprattutto perché per lui gli allenatori stravedono, anche se vedono e pensano pure a provvedere per non bruciarlo. E’ stato così sin dai tempi dell’Inter, quando si è preso le redini della Primavera pur essendo stato salvato soltanto all’ultimo dalla cessione, e già allora Mourinho stravedeva per lui pur avendone intuito anche i limiti. E’ arrivato al Toro per prendersi una rivincita su chi non lo aveva apprezzato (come Novellino, ma pure Cairo) e tutto in lui hanno intravisto il potenziale del campione. Facile però fare il fenomeno con la Nocerina, un po’ meno alla riprova della A.

A SINISTRA SI SGOMITA - Ventura, per non bruciarselo in fretta, sino ad oggi gli ha concesso molto spazio in casa e molto meno fuori, quasi fosse un gioco prestabilito. Ma gerarchie su quelle fasce al momento non ce ne sono. O meglio, con Cerci in palla a destra il candidato solido c’è mentre dall’altra parte sono in molti a sgomitare e con i problemi fisici che Santana accusa una volta sì e l’altra pure meglio tenersi desti. Alen l’ha capito, facendo tesoro di tutto quello che gli è capitato in carriera, anche a Torino. Deve fare esperienza, l’ha detto lui stesso; deve essere più continuo, l’ha detto sempre lui. E ha anche detto di voler essere determinante, ché sa di poterlo diventare.

IL PREZZO SALE - Intanto Ventura lo gestisce e Mihajlovic lo studia. Domenica sapremo se, come dichiarato non più tardi di due settimane fa lo inserirà nella lista dei convocati per il doppio impegno della Serbia (sabato 12 in casa ‘derby’ contro il Beglio di Gillet, il 16 in Macedonia) sulla strada per i Mondiali. Intanto però il tassametro del suo cartellino cresce e ora viaggia almeno sui 4 milioni, con lo Schalke 04 che ha già sondato il terreno anche se lui ha un contratto con l’Inter sino al 2015 e a fine stagione con il Toro dovrà pur ridiscutere.

COME LENTINI? - Ha lavorato molto sulla testa in queste settimane Alen. Ha lavorato e i risultati cominciano ad intravedersi anche se questa è solo una base di partenza, perché non si hanno sempre vent’anni, non si può rimanere eterne promesse a vita. Domenica arriverà il Cagliari, nel criterio delle rotazioni venturiane dovrebbe toccare a lui sin dal primo minuto. Meglio far bene e far capire che anche a sinistra ci si può rienventare, come Lentini nella seconda parte di carriera.

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)