Strategie di mercato diverse

di Edoardo Blandino

"In questi anni sono passati dal Torino tanti giocatori. Molti di questi non hanno fatto bene in granata, però una volta lasciato il capoluogo piemontese si sono trasformati. Forse sono stati ceduti un po’ frettolosamente o forse la cittadina dei Savoia non era l’ambiente ideale per loro. Fatto è che davvero un buon numero di calciatori che ora gioca in Serie A ha indossato almeno per una stagione o sei mesi la maglia granata. Eppure, nonostante ciò, è curioso come nel Catania, prossima avversaria del Toro in campionato, non ci siano degli ex. Né da una parte, né dall’altra. Ma in realtà questo “strano evento” – più unico che raro – poteva essere prevedibile. Ecco il perché.

"I siciliani sono stati promossi nella massima categoria tre anni fa, dopo che l’ultima apparizione sotto i grandi riflettori era avvenuta nell’83/84. Negli ultimi anni la società di Pulvirenti aveva partecipato al campionato cadetto, senza però arrivare neppure a sfiorare la promozione, salvo centrare il secondo posto nel ’06. I risultati mediocri degli etnei non richiamarono l’attenzione dei talent scout e nessun giocatore fu seguito con particolare attenzione dai club di A o dai granata. Il Toro aveva in mente programmi diversi per irrobustire le proprie fila e decise di puntare su giocatori esperti e già rodati per la Serie A.

"I rosazzurri, invece, una volta tornati sotto i riflettori, per la propria campagna di rafforzamento non puntarono sull’acquisto di numerosi giocatori abituati a calcare gli stadi della massima categoria, “rischiando” così di acquistare uno dei numerosi calciatori che in passato avevano indossato la maglia granata. I siciliani decisero di mantenere in buon numero la rosa che conquistò la promozione, inserendo solo qualche innesto mirato, principalmente proveniente dall’estero.