di Gianluca Sacchetto
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Tempo, una risorsa importante per Petrachi
di Gianluca Sacchetto
La sconfitta di due settimane fa contro il Padova ha mandato in archivio la stagione granata senza neanche i playoff, obiettivo minimo per un Toro dall’organico forse inferiore solamente ad...
La sconfitta di due settimane fa contro il Padova ha mandato in archivio la stagione granata senza neanche i playoff, obiettivo minimo per un Toro dall’organico forse inferiore solamente ad Atalanta e Siena ed, invece, miseramente fallito. Molto complicato trovare aspetti positivi da un’annata del genere, quasi impossibile. Ma se vogliamo sforzarci di pensare in tal direzione, certamente l’aver finito così presto la stagione non può che giovare a chi deve dirigere il mercato.
Fin dai giorni successivi, infatti, Cairo e Petrachi si sono messi immediatamente al lavoro, per portare avanti il cosiddetto “piano B”, stante la mancata promozione. Ed in breve tempo è arrivata l’ufficializzazione di Ventura sulla panchina granata, con buon anticipo rispetto agli anni scorsi. Il primo, fondamentale, passo verso la squadra che verrà. Proprio in tal senso, il direttore sportivo avrà davanti a sé una sessione di mercato certamente meno complicata rispetto a dodici mesi fa, quando la prima parte si concentrò quasi esclusivamente sul tentativo di cessione dei vari indesiderati. Impossibile, infatti, gettarsi a capofitto sul mercato in entrata prima di capire il destino di molti tesserati, che avevano ormai rotto con l’ambiente.
Quest’anno il problema non si porrà, non ci sono giocatori in rosa da cedere a tutti i costi ed in più l’amicizia tra Petrachi e Ventura, con conseguente uniformità di idee, potrà rappresentare il vero valore aggiunto in sede di mercato. Da non dimenticare c’è poi anche la questione modulo, con Ventura che pratica un 4-4-2 molto offensivo tanto da essere definito spesso 4-2-4. Uno schema di gioco che in realtà non si discosta molto da quello lerdiano visto negli ultimi mesi della stagione appena terminata, con possesso di palla prolungato e velocità nei cambi di gioco. Un ulteriore vantaggio per i reduci dell’ultima stagione, che potranno ripartire da schemi (almeno in linea di massima) molto ben noti.
(foto: M. Dreosti)
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