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Torino, 2016 ai titoli di coda. Tra lacune e una gran capacità di stupire

Campionato / I granata arrivano alla sosta ottavi a quattro punti dalla zona Europa: girone d'andata complessivamente positivo, con qualche rimpianto. E se sul mercato...

Federico Bosio

"Con il fischio finale di un discutibile Maresca, allo Stadio Olimpico Grande Torino, non si è conclusa solamente la sfida valida per la 18° giornata di questo campionato ma anche il 2016 della formazione granata che tornerà al terreno di gioco solamente nel 2017 - precisamente l'8 gennaio. In attesa di ritrovare i granata sul terreno del Sassuolo nel nuovo anno, è già possibile analizzare quanto creato e raccolto sino a questo momento ed esprimere un primo bilancio di questi primi sei mesi all'ombra della Mole, i primi dell'era Mihajlovic.

"Un bilancio che nonostante alcune note stonate e parecchie migliorie apportabili alla 'creatura' del tecnico serbo, complessivamente, non può che essere positivo: il sergente Miha ha sposato il progetto granata con grande ambizione e voglia di mettersi in gioco, e per buona parte del campionato finora ammirato il suo Torino ha fatto strizzare gli occhi a tutti per gioco macinato e risultati ottenuti. Quello che è mancato, non è un mistero, è la continuità nell'ottenere questi risultati positivi. Pur se poco accomunabili perchè caduti in momenti della stagione differenti, probabilmente sono i pareggi contro Pescara ed Empoli e la sconfitta contro la Sampdoria i momenti di maggior rimpianto. Partite che simboleggiano bene quelle che sono emerse come principali "magagne" del Toro: la differenza qualitativa tra titolari e riserve (soprattutto Belotti e Ljajic sono giocatori oggi come oggi non sostituibili) e la mancanza di personalità nelle partite fuori casa.

"Tuttavia è altresì vero che anche questo Torino aveva bisogno di un periodo di rodaggio: l'organico ha cambiato profondamente volto in estate, e non soltanto molti interpreti sono mutati ma anche e soprattutto lo spartito sul quale riferirsi. Pressing alto, mentalità offensiva e volta alla vittoria, poco possesso palla ma tanta aggressività e - altro elemento sul quale lavorare ancora abbondantemente - cinismo sotto porta: Mihajlovic ha stravolto i dettami tecnici precedenti, e nonostante i passaggi a vuoto citati nel complesso i risultati sono arrivati.

"Per larga parte di questo campionato i granata sono apparsi convincenti, anche piacevoli ed emozionanti da ammirare: non è un caso se con la vittoria sul Genoa è arrivato il record di punti nell'era Cairo per un girone di andata in Serie A, 28. Record che certifica le ambizioni di tecnico e squadra, che sin dal primo giorno hanno fissato l'obiettivo senza troppi giri di parole: si punta all'Europa League, si farà di tutto per ottenerla. E l'ultimo piazzamento disponibile per una qualificazione europea dista in effetti attualmente quattro punti: il Torino è assolutamente in corsa per l'obiettivo e la strada tracciata, nonostante il calo del mese di dicembre, si può ritenere quella giusta. Senza contare che i primi frutti del duro lavoro non hanno tardato ad arrivare: la consacrazione definitiva di Belotti come capocannoniere e centravanti a tutto tondo ne è il maggiore esempio tecnico, la vittoria sulla Roma - ma anche quella sulla Fiorentina ed il Derby giocato di fatto alla pari al di là degli episodi chiave che ne hanno determinato il risultato finale - le certificazioni a livello di risultati; questa squadra è in grado di stupire e togliersi anche soddisfazioni importanti.

"Certo, il lavoro è ancora lungo e la continuità rimane un aspetto fondamentale sul quale lavorare: ieri sera sono arrivati i tre punti ma i granata sono apparsi nuovamente sotto tono, come già mostrato a più riprese nell'ultimo periodo. Da chiarire se per le scorie inevitabili che sono causate da tre sconfitte consecutive, se per l'esiguità delle energie fisiche a disposizione. O per entrambe le cose. Altra lacuna ampiamente palesata nel corso di questo girone d'andata: le reti subite su palla inattiva o comunque su traversone, vero e proprio tallone d'Achille della formazione granata. Per risolvere questi problemi tuttavia, un aiuto importante potrà arrivare dal mercato attraverso acquisti di livello in grado di puntellare la rosa e sopperire a queste carenze: come ha sottolineato Mihajlovic, con due-tre rinforzi di qualità questa squadra può sicuramente lottare per l'Europa fino alla fine.

"Nel complesso, ad ogni modo, la vittoria contro il Genoa rappresenta l'epilogo di un 2016 a due volti ma nel quale si possono chiaramente distinguere più luci che ombre: sono state gettate basi importanti che lasciano spazio ad equivalenti speranze, ma si può senza alcun dubbio migliorare ulteriormente. La palla passa - ancora una volta - a Mihajlovic ed ai suoi ragazzi. Questo Torino, però, ha le possibilità di stupire davvero.