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Torino: Adopo con la Primavera per trovare continuità, ma serve più impegno

Focus / Il centrocampista ex Torcy, che ha già esordito in Serie A, verrà sempre prestato alla squadra di Sesia per potersi far trovare pronto in caso di necessità in Prima squadra

Roberto Ugliono

Dal ritorno in campo all'esordio in Serie A, per poi tornare in Primavera. La presenza di Adopo nelle ultime due partite con la squadra allenata da Marco Sesia non è da vedere come una bocciatura da parte di Moreno Longo. Anzi, l'obiettivo è proprio quello di poter far sì che il ragazzo possa giocare con continuità, così da essere atleticamente pronto quando ci sarà la necessità in Prima squadra. D'altronde a centrocampo il Torino numericamente è sempre a rischio emergenza avendo quattro giocatori. Proprio in una situazione del genere è arrivato l'esordio di Adopo nei minuti finali della partita contro la Roma, l'unica vittoria del 2020 dei granata.

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LA STAGIONE - Anche per la necessità di avere un giocatore pronto a intervenire in caso di emergenza, Adopo è rimasto in granata nonostante l'interessamento del Crotone. Il suo passaggio tra i pitagorici, poi non se ne fece nulla. Pochi mesi prima l'ex Torcy era tornato in campo dopo il lungo stop e nelle prime due partite giocate con la Primavera aveva aiutato i ragazzi di Sesia a iniziare un filotto di risultati utili consecutivi. In queste prime gare diede subito l'impressione di aver recuperato alla grande dall'operazione alla cartilagine del ginocchio destro e di essere ancora quel giocatore che agli ordini di Coppitelli aveva stupito tutti.

IL CALO - Dal derby in poi (la terza partita giocata in granata) è iniziato un lento calo nelle sue prestazioni, che si è palesato nelle sue ultime due partite con la Primavera. Sia con la Fiorentina che con il Cagliari non si è visto il vero Adopo, quel ragazzo che può dominare il centrocampo fisicamente e tecnicamente. Anzi, in entrambe le trasferte è apparso molto più superficiale e ha dato l'impressione di accendersi solamente a scatti. Impressioni che vengono confermate dall'andamento stesso delle partite, durante le quali spesso sparisce dal gioco. Per quanto rimanga un giocatore pronto ad aiutare la Prima squadra e con qualità importanti, è logico aspettarsi di più sotto l'aspetto mentale. Per poter diventare a tutti gli effetti un professionista di alto livello e per guadagnarsi una conferma per la prossima stagione, deve dare di più quando viene chiamato ad aiutare la Primavera, la cui salvezza potrebbe passare anche dalle sue prestazioni.