“Ayeti? Un lottatore, un duro: già in Svizzera “picchiava” forte“. Così ,l’altro giorno, Josef Martinez aveva presentato, simpaticamente (qui le sue parole), il roccioso difensore svizzero-albanese, che in questi primi giorni di Torino ha fatto vedere tantissima voglia e spirito di sacrificio, oltre che una serietà “professionale” davvero importante.
Attentissimo a tutte le indicazioni di Mihajlovic e dei suoi collaboratori, il classe ’93 avrebbe potuto usufruire delle vacanze post-Europeo, ma ha deciso di unirsi subito alla truppa granata. Centrale dai piedi buoni e dal fisico imponente, per temperamento a qualche tifoso ricorda già Enrico Annoni, anche se chiaramente è davvero presto, troppo presto, per azzardare paragoni “tecnici” simili. Ad ogni modo, Mihajlovic lo ha schierato titolare nel primo test amichevole di domenica contro l’Olympic Morbegno – e anche in diverse esercitazioni tattiche, largo sulla destra, da terzino del 4-3-3: una scelta dettata sì dall’assenza di Bruno Peres, ma che comunque suggerisce una certa poliedricità che – sicuramente – non può che favorire il suo inserimento nelle rotazioni del tecnico serbo.
La concorrenza nel ruolo – almeno ad oggi – è tanta, ma Ajeti ha tutte le intenzioni di mettere in difficoltà sin dalle prime uscite il suo allenatore, per diventare presto una pedina importante di questo nuovo Toro 2015/16
secondo me ottimo acquisto, ma prima di fare questi paragoni impegnativi basati su una pelata e un pizzetto, almeno aspetterei di vederlo giocare
E’ il nuovo TARZAN !!!!!!
basta non vedere piu padelli in mezzo ai pali