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Torino, attacco sterile, ma al centrocampo manca la qualità

Focus on / La formazione di Ventura ha palesato evidenti difficoltà nell'impostazione, peccando di scarsa qualità soprattutto a centrocampo

Cristina Raviola

Il Torino, in questo inizio di stagione, ha evidenziato deficit in molte aree del campo, ma forse la linea mediana, per necessità tecnico-tattiche, è il reparto che maggiormente risente di questa lacune, soprattutto se i centrocampisti a disposizione di Ventura faticano a mostrare le proprie qualità di fraseggio e/o d'impostazione.

"IL REGISTA CHE NON C'E' – Il primo problema da sottolineare è quello costituito dall'assenza di un regista vero: un uomo che scandisca come un metronomo la manovra granata, e che risulti determinante con i suoi assist. Vives ha ricoperto questo ruolo da “adattato”, con buoni risultati, mentre Gazzi, che occupa il ruolo tradizionalmente dedito alla regia, è un giocatore più incline all'interdizione e alla cosiddetta "rottura". Il rosso mediano ha svolto il suo compito con ottimi risultati, ma ci si sta chiedendo se, a fianco di un incontrista come lui, non dovrebbe trovare spazio un giocatore meno capace a recuperare palloni, ma piùpreciso in fase di rifinitura ed impostazione. Ruben Perez, come già approfondito, è il giocatore che per caratteristiche meglio si sposerebbe con questo tipo di posizione. Lo spagnolo, però, pare non abbia ancora convinto Ventura, che lo schiera raramente e non sembra ancora ritenerlo una valida alternativa. Una soluzione, anche se palesatasi in un'amichevole dal dubbio valore come quella contro il Venaria, potrebbe essere lo spostamento in regia dello svedese Farnerud, ma finchè non sarà il campo “ufficiale” a dimostrare la funzionalità di questo impiego, questa resta solo una suggestione.

"MEZZ'ALI DI TUTTI I TIPI, MA.. – Nello schieramento tattico di Ventura, i cosiddetti “interni di  centrocampo” sono tre: uno è il regista o lo “schermo” (Gazzi, Vives, Ruben Perez) e gli altri due sono le cosiddette mezz'ali. Il Toro ha un ventaglio di scelte molto ampio in questo ruolo: Benassi, Nocerino e lo stesso Vives sono tra i giocatori più usati a questo proposito. Se l'under 21 azzurro è a suo agio in questa posizione, lo stesso non si può dire di un mediano classico come Nocerino, che stenta in quella collocazione tattica. In entrambi i casi, però, si tratta di giocatori dalla buona gamba e dalla discreta fisicità, ma quanto a qualità, ambedue le scelte sembrano deficitarie. I centrocampisti maggiormente tecnici sono quindi El Kaddouri, Farnerud e Sanchez Mino, ma fino a qui i risultati sono stati tutt'altro che esaltanti, con un solo gol arrivato da questo reparto. Per quanto riguarda l'argentino, il centrocampista ha dimostrato di avere buoni spunti, e un mancino molto pericoloso, però stenta ad inserirsi appieno nel calcio italiano, e le sue doti di fraseggio e rifinitura ammirate ai tempi del Boca non sono ancora state palesate. Per quanto riguarda i primi due, invece, essi sono stati schierati da Ventura anche in supporto alle punte, ed è proprio in una di queste circostanze, contro la Lazio, che Farnerud ha trovato la rete. Ciononostante, l'apporto dello svedese non è sembrato continuo, e la prestazione di Roma ha tirato fuori i tanti dubbi sulla più giusta collocazione dell'ex-Young Boys. Il capitolo El Kaddouri, invece, è noto a tutti: il fantasista marocchino è parso svogliato e scevro di verve nelle ultime uscite dei granata; una pessima notizia per Ventura, che deve fare i conti con il calo del giocatore con maggiori qualità tecniche.

"Il reparto mediano granata, in conclusione, non sembra dotato di quella tecnica e/o visione di gioco che altre squadre concorrenti possono vantare: Cairo, nonostante l'abbondanza di scelte davanti a Ventura, dovrà mettere mano al portafoglio per dare al Torino la giusta qualità in un reparto tanto delicato per entrambe le fasi di gioco. E ,magari, anche l'attacco comincerà a segnare con maggiore regolarità.