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Torino, rivelazione Carlão: forse, qualcosa più di un UFO…

Focus on / Il brasiliano è arrivato nel mercato di gennaio tra lo scetticismo generale: la prestazione di ieri la prova che nel Toro ci può stare

Nicolò Muggianu

Da "oggetto misterioso" a "UFO" per finire addirittura a "bidone": sono state le etichette affibbiate a Carlão dal suo arrivo sotto la Mole. Il brasiliano - giunto nell'ultimo mercato invernale tra la curiosità e lo scetticismo generale - era attorniato da una sorta di alone composto da mistero ma anche da sfortuna. Dal suo approdo in granata infatti il ragazzo non aveva ancora mai avuto l'occasione di mostrare le sue qualità venendo rallentato da due infortuni (di cui il primo e più importante al gomito di matrice extra-calcistica e fortemente legato a un fattore di sfortuna). Contro il Cagliari finalmente l'esordio: la curiosità era molta e Carlao non ha deluso le aspettative mostrando una sicurezza degna di nota e dei tempi in fase di anticipo invidiabili. L'unica macchia, all'interno di una prestazione perfetta - durata solo un'ora in quanto Mihajlovic aveva già chiarito che il brasiliano non avesse i 90' nelle gambe - è stato il rigore causato su Borriello. Dopo quell'ingenuità, anzi, Carlao è stato bravo a reagire dal punto di vista mentale.

E' vero, 60' sono probabilmente troppo pochi per trarre conclusioni definitive. E' altrettanto vero però che 60' sono abbastanza per contraddire quei pregiudizi che spesso molti appassionati hanno nei confronti di giocatori che arrivano a poco prezzo da campionati "esotici". Tali pensieri infatti, oltre che alimentare negatività e malumori nella piazza possono anche influire sul morale dei giocatori. Carlao però è stato più forte delle "chiacchiere" e ha dimostrato di valere qualcosa, sul terreno di gioco, e di avere le carte in regola per poter puntare a stare in questo Toro. L'investimento di circa 500 mila euro fatto dalla società di via Arcivescovado lo scorso inverno potrebbe dunque non essere casuale. Non sarebbe la prima volta che lo "scouting" granata scopre giocatori efficaci e sottovalutati in campionati non di primissimo livello. E' da sottolineare però il fatto che il ragazzo brasiliano non sia esattamente l'ultimo arrivato: il suo curriculum vanta sei anni passati al Sochaux in Ligue 1, prima di diventare vero e proprio trascinatore in campionato, Champions ed Europa League a Cipro con l'Apoel Nicosia.

L'impatto con la Serie A è stato buono, allora. La partita contro il Cagliari - tolta la sbavatura sul rigore - ha dimostrato che il ragazzo è all'altezza del Toro e le prossime partite potranno servire da conferma definitiva. Certo non è più un giovanotto: trentuno anni non sono pochi ma la sua esperienza e la sua qualità potranno quanto meno essere utili alla causa granata. I dubbi - almeno in parte - sono stati sciolti e a Carlao è bastata un'ora di gioco  per conquistare il popolo granata mostrando in campo un'attenzione e una spiccata capacità negli anticipi che mancavano al reparto. Le partite future faranno da giudice e il brasiliano potrebbe trasformarsi da "oggetto misterioso" a protagonista inaspettato...