Torino-Cesena 1-1 Come 4 giorni fa

"PRIMO TEMPO Venti minuti di non-calcio. Questa è la lunga parte iniziale di Torino-Cesena, big-match di questa giornata di B: un'intera prima frazione buttata via. In tredici minuti sono quattro i cartellini gialli che un fin qui attento sig. Valeri sventola, distribuendoli equamente tra le due contendenti, sotto il naso di altrettanti giocatori. Ma già al 2' c'è un episodio che dice molto sull'andazzo che prenderà la gara: per battere una normalissima punizione dalla trequarti a favore del Cesena si impiegano due minuti. E in effetti è proprio la tensione a farla da padrona: il clima, con le curve granata che cantano ed il settore ospiti pieno come non si vedeva da tempo, è di quelli che profumano di A.Solo il profumo, però: in campo, infatti, va in scena un inno al nulla. Una serie incredibile di errori di misura nei passaggi più semplici aggiunge bruttezza ad un contesto già opaco. Non c'è davvero altro da dire, quando il Cesena indirizza verso la porta di Sereni solo un tiro-cross, e il Torino nulla.

"SECONDO TEMPO Dopo un primo tempo bloccatissimo serviva un episodio per cambiare il risultato della gara. Detto, fatto, dopo tre soli minuti. Calcio d'angolo dalla sinistra di Leon, Ogbonna salta più alto di tutti e segna il suo primo gol in carriera in gare ufficiali. Toro avanti, ma come successo già martedì contro il Piacenza, arroccato fin da subito nella propria metà campo nel tentativo di difendere il risultato. Colantuono toglie Leon e inserisce Rubin, per rinforzare le corsie esterne, al cospetto di due uomini pericolosi come Schelotto e Giaccherini. Il Cesena, però, continua a premere sull'acceleratore e ad un quarto dal termine trova la rete del pareggio con Ceccarelli, lasciato solissimo sul secondo palo, sugli sviluppi di un corner battuto da Giaccherini. Tutto, quindi, come quattro giorni fa: Toro in vantaggio e poi incapace di gestire il risultato, smettendo quasi di giocare. Ora c'è la trasferta di Crotone, dove si presenterà una squadra decimata. Quattro gli squalificati, tra cui l'uomo simbolo Rolando Bianchi. La scalata verso la A è sempre più ripida.

"(Foto Dreosti)