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Torino: con un Boyè così, Ljajic può curare al meglio il rientro

Il serbo sarà in panchina contro la Fiorentina, ma Miha non ha necessità di forzarlo. Piuttosto, dopo la sosta per le Nazionali...

Lorenzo Bonansea

"Forzare è sempre male, fuorché in situazioni estreme. E il Toro non è in situazioni cosiddette estreme, soprattutto in attacco. E così, Mihajlovic non ha nessuna fretta né frenesia nel recuperare quello che è stato l'acquisto più caro dell'era Cairo: quell'Adem Ljajic tanto talentuoso quanto sfortunato, che in Sisport, sino a ieri pomeriggio, si è allenato solo in parte col gruppo, finendo la sessione a lavorare in personalizzato.

"I RISCHI - Dicevamo del forzare: Miha sa benissimo che un'altra ricaduta muscolare su Ljajic sarebbe quantomeno tragica, per il prosieguo della stagione granata, e per i piani che lo stesso allenatore serbo aveva (e ha!) in funzione del numero 10. Ecco perché, contro la Fiorentina, Ljajic potrebbe essere sì convocato come per la Roma, ma tenuto - salvo "emergenze" - in panchina, in modo da non rischiare nulla, e permettere al serbo di prepararsi con calma al rientro in campo, per il quale avrà a disposizione un po' di tempo. Già, perché dopo la sfida di domenica, il campionato s'interrompe per la pausa Nazionali, e Ljajic avrà tutto il tempo per smaltire appieno ogni fastidio, recuperando la forma ottimale.

"L'ALTERNATIVA - In più, Mihajlovic ha una freccia al proprio arco di non secondaria importanza, da scagliare al posto di Ljajic: si tratta di Lucas Boyé, tra i migliori in campo contro la Roma, e pubblicamente elogiato dallo stesso tecnico in conferenza post partita. Con un Boyé così, che comunque va gestito e tutelato, Miha può permettersi a maggior ragione di non affrettare i tempi di recupero del serbo, dano nuovamente fiducia al talento argentino, dimostratosi in crescita continua, e voglioso di non fermare il proprio "processo di crescita" (licenza venturiana, off topic) proprio ora.

"Contro la Fiorentina, dunque, Miha potrebbe scegliere di dare tempo al tempo, non forzare ed attendere il momento giusto per rilanciare nella mischia il gioiellino Ljajic. E con un Boyé in questo stato - c'è da dirlo, la scelta potrebbe essere doppiamente azzeccata.