di Valentino Della Casa - Viaggia su due fronti il ricorso legato alla vicenda Padova-Torino. Uno porta alla Corte di Giustizia Sportiva, ossia il secondo grado di giudizio dopo la decisione del Giudice Sportivo Valente. Il secondo, invece, riporta proprio al suddetto GS, che, non entrando nel merito della questione ma giudicando “inammissibile” il reclamo della società granata per un vizio di forma, di fatto non si è pronunciato sul problema black-out dell'Euganeo. Intricatissima è l'azione giuridica che sta elaborando il Torino, con tempi comprensibilmente non brevi. Tuttavia, è lo stesso club a voler agire con la massima calma. Vediamo, innanzitutto, quali saranno le prime mosse di questa vicenda che fatica ancora a vedere la definitiva conclusione.Partiamo dalla Corte di Giustizia, che verrà interpellata dai granata non prima di martedì 20. Il Torino, infatti, ha possibilità fino a quella data per presentare un ricorso in appello dopo la decisione (contraria) del Giudice Sportivo. Dopodiché, sarà il Padova a dover presentare tutte le controdeduzioni del caso entro tre giorni. Si arriverà dunque con ogni probabilità a venerdì 23, e non ci sarà alcuna istanza d'urgenza. La decisione, insomma, dovrebbe slittare a non prima del 7 gennaio 2012 (il 30 dicembre, salvo casi di estrema urgenza, la Corte di Giustizia nemmeno si riunirà), con ampie possibilità di arrivare addirittura al 13-14 dello stesso mese. Quando allora si capirà se la Corte di Giustizia rimanderà indietro tutti gli atti al Giudice Sportivo, “imponendogli”, di fatto, di entrare nel merito della questione.Proprio il GS, però, è stato già chiamato in causa dal Torino appena terminata la partita, a causa di quel principio giuridico (“Ne bis in idem”, vale a dire “una decisione già presa non può essere cambiata”) che la società granata ritiene non sia da considerare valido. Questa la linea di pensiero: “Avendo Valente giudicato inammissibile il reclamo per un vizio di forma, noi presentiamo la riserva verbale e scritta di modo che possa realmente pronunciarsi sulla vicenda con un secondo reclamo”. Ecco perché, prima dei 14' disputati mercoledì scorso, Pratali ed un dirigente accompagnatore sono andati davanti a Calvarese -seguendo quindi l'iter previsto- per evidenziare l'impossibilità di giocare regolarmente la partita.Per riassumere: un ricorso in secondo appello alla Corte di Giustizia per ottenere che il Giudice Sportivo si pronunci dopo aver rigettato il reclamo di qualche settimana fa; un nuovo-vecchio reclamo allo stesso Valente perché (come se nulla fosse stato) possa dire la sua in merito all'irregolare, secondo il Toro, svolgimento della partita.Infine, un'altra piccola informazione temporale. Al GS, questo secondo reclamo è stato presentato, come già scritto sopra, subito dopo la partita. Tuttavia, resta molto difficile che già martedì questi possa emettere un verdetto. Anzi, la speranza del Torino sarebbe che per prima a pronunciarsi sia proprio la Corte di Giustizia (ed è verosimile che il Giudice ci metta tanto, essendoci le vacanze di Natale di mezzo e nessuna partita di Serie B da disputare) , di modo che possa avere le spalle più coperte davanti allo stesso Valente in caso di parere positivo della Corte. In questo modo, infatti, il Giudice dovrebbe prendere una sola decisione al posto di due, semplificando ogni cosa e facendo definitiva chiarezza.Quella che ci aspettiamo, quella che vogliamo. Anche solo per gettare alle spalle una situazione che, nelle ultime settimane, ha contribuito a creare soltanto tensioni. E le tensioni, soprattutto se inutili o ampiamente ingigantite, non possono che essere controproducenti. Modena docet.
toro
Torino, continua il ricorso: ecco le due piste
di Valentino Della Casa - Viaggia su due fronti il ricorso legato alla vicenda Padova-Torino. Uno porta alla Corte di Giustizia Sportiva, ossia il secondo grado di giudizio dopo la decisione del Giudice Sportivo Valente. Il...
© RIPRODUZIONE RISERVATA