Parla Ventura: "Non so cosa non abbia funzionato. Non ero nello spogliatoio e non mi posso soffermare. Ho visto dal vivo solo Toro-Padova. Sono rimasto colpito da tutti quei tifosi, da tutta quela grande voglia e sofferenza. Sono stati tifosi encomiabili fino al 2-0. Ho capito quanta voglia ci sia a Torino di tornare dove merita. Arrivo sempre dove c'è gente che urla, anche se a volte ha portato bene".
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”Torino è adrenalina”
Parla Ventura: "Non so cosa non abbia funzionato. Non ero nello spogliatoio e non mi posso soffermare. Ho visto dal vivo solo Toro-Padova. Sono rimasto colpito da tutti quei tifosi, da tutta quela grande voglia e sofferenza. Sono stati tifosi...
"Tutti mi dicono di essere felice che io sia arrivato in una squadra particolare, può essere il Toro o il Bari, e poi mi dicono: 'Ma non sai in che amibente sei venuto'. Dobbiamo far tornare una cellula vivente di quello che è lo spirito del TOro".
"Mi chiedete di portare la libidine? Io sono chiacchierone, ma nel calcio le parole stanno a zero e non farò proclami. Quello che fai è figlio di programmi e di un buon lavoro. La squadra non c'è, va costruita, c'è solo una piccola base".
"Se il miglior calcio che è stato visto a Cagliari, Pisa, Bari, Lecce è stato quello di Ventura, magari fosse così anche a Torino. Perchè no? Sarebbe un bellissimo riconoscimento".
"I presupposti per farlo non sono solo tecnici: partire da tifosi arrabbiati non è semplice, ma dobbiamo saper trasfomare la rabbia in gioia. E dobbiamo subito creare una squadra importante, poi lavorare tantisismo per far divertire giocatori e pubblico".
"Io penso che il Toro abbia un obbligo: vincere e tornare in A. Progetto? Ci si riempe la bocca e basta".
"Cairo l'ho messo a fuoco" scherza "così posso contrattare anche con i testimoni! Torino è libidine, ma ci deve essere la conferma di voler vincere, e poi andare in A magari non per vivacchiare".
"Mi paice giocare un tipo di calcio, e voglio giocatori adatti al Toro. Non c'è nessun giocatore del Pisa che potrebbe venire a Torino, sicuramente. Del Bari? Forse qualcuno ma parliamo di piazze diverse, con pressioni diverse per cui non possiamo prendere tutti i miei vecchi giocaotir, alcuni non sarebbero proprio adatti".
"Un tempo era il Toro a fare il giocatore. Ora penso che non possa essere più probabile Credo il contrario. Ecco perchè penso che parole come progetto facciano soltanto riempire la bocca. La mia idea sarebbe quella di poter fare in modo che sia il Toro a ricreare il giocatore, come un tempo. Mi piacerebbe tantissimo veramente".
"Voglio assolutamente che la mia squadra vada in blocco al Museo della storia granata. Voglio ricreare quello spirito del Toro, ma credetemi, sono sincero. Per questo non dico che voglio gente che abbia fame, è un palliativo, è ovvio. Bisogna avere le caratteristiche soprattutto mentali per farlo".
"Ci vuole uno staff granata, che sappia infondere quel giusto spirito. Chi sa veramente di calcio, poteva capire che in Toro-Padova i granata non avrebbero vinto, altro che storie. Per cui capisco benissimo i tifosi incavolati, ma adesso dobbiamo incominciare, soprattutto dalla squadra. Se i giocatori sapranno ricreare davvero quello spirito Toro, allora io avrò compiuto davvero il mio lavoro. E sarebbe il mio sogno".
"Io per principio farei delle amichevoli in giro per il Piemonte, per ricreare un buon feeling con i tifosi. Le porte per me possono stare sempre a porte aperte, ma ho bisogno un giorno alla settimana di quelle chiuse per evitare proprio che il mio lavoro sia davanti agli occhi di tutti. Ci sono alcune cose che devono per forza restare tra noi".
"La preoccupazione della dirigenza era proprio sulla durata del mio contratto. Io ho chiesto un solo anno, perchè se vinco so che la società è praticamente constretta a farmi non solo il rinnovo annuale, ma biennale" scherza. "E poi perchè se fallisco almeno non ho vincoli".
"Sono la prima scelta o meno? Sarei andato in A, probabilmente: avevo tante offerte. Ci sono tanti allenatori, è ovvio che una società tenga aperte più porte: quest'anno poi ci sono allenatori esordienti su panchine importanti, mentre per allenatori esperti come me invece va meno bene. E' incredibile: quando ero giovane funzionava tutto al contrario, che roba!".
"Il mio calcio? A Cagliari giocavo a tre. Poi sono andato a Verona, ho cambiato modulo, il famoso 4-2-4, anche se i numeri lasciano il tempo che trovano, ed ha funzionato: dal punto di vista dei punti e del gioco. Mi ha onorato e gratificato che Conte, raggelando a Bari i giornalisti, disse che aveva preso l'80% dello spunto da me. Petrachi è stato anche un mio giocatore: i capelli me li ha fatti cadere lui. Mi considero comunque un tecnico malleabile: se un modulo non va, lo si cambia".
"Ho visto che qui c'è moltissima attenzione sul gioco e sui moduli. La nostra filosofia sarà di avere un calcio bene organizzato".
"Se resta Ogbonna sarei felice, ecco il nome di un giocatore che vorrei tenere a Torino".
"Non è libidine Torino: è adrenalina".
"Non è importante che lo staff sia di Torino, ma da Torino"
Terminata la conferenza stampa.
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