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Torino e Millico, può essere il momento buono: ma servono grinta e umiltà

TURIN, ITALY - JANUARY 25:  Vincenzo Millico of Torino FC looks dejected during the Serie A match between Torino FC and  Atalanta BC at Stadio Olimpico di Torino on January 25, 2020 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / Il talento non è mai stato in discussione, ma ora Longo chiede di più. E il forfait anticipato nell'allenamento di ieri sa di occasione persa

Nicolò Muggianu

Tutti aspettano Vincenzo Millico. Il classe 2000 è senza dubbio uno dei prospetti più interessanti usciti dal settore giovanile del Torino nell'ultimo decennio. I numeri straordinari raccolti nel 2018/2019 però (24 gol in 22 partite nello scorso campionato Primavera 1), tra i "grandi" non contano più e Longo si aspetta una crescita caratteriale per puntare su di lui in come accaduto con Edera contro il Milan.

ATTEGGIAMENTO - Il talento non è mai stato in discussione, ma questo deve ancora essere messo a frutto in Serie A, categoria in cui Millico deve ancora dimostrare di poter essere protagonista; di lui in questa stagione si ricorda l'incrocio dei pali contro il Sassuolo e poco più. E fa riflettere quanto successo nell'allenamento di ieri mattina quando senza Edera (impegnato, così come tutti i titolari, nella sessione di defaticamento post partita) e con Zaza e Verdi non al 100%, Millico avrebbe avuto l'occasione di mettersi in mostra nella partitella contro la Primavera sotto gli occhi di Moreno Longo. Il classe 2000 però ha abbandonato la seduta dopo il riscaldamento a causa di un problema alla schiena definito "forma di lombalgia" dal comunicato ufficiale del Torino. Un problema che, secondo quanto filtra, non dovrebbe essere nulla di grave e che dunque Millico avrebbe potuto gestire diversamente per provare almeno a fare bella figura davanti al tecnico.

DIMOSTRAZIONI - D'altronde è proprio questo che chiede Longo ai suoi giovani: stringere i denti, dare il massimo in allenamento e dimostrare di meritare un'occasione. "Con me - ha detto Longo nel post partita di Milan-Torino - i giovani sanno che se lo meritano non avrò nessun problema a trattarli come i giocatori più esperti. I ragazzi però sanno anche che non regalerò nulla e lo spazio dovranno meritarselo. L’obiettivo primario per tutti deve essere il Toro, non possono esserci obiettivi personali che possano prevalere”. Un messaggio arrivato forte e chiaro in primis a Millico, uno che in questo finale di stagione potrebbe tornare utile alla causa del Torino per la sua qualità e il suo coraggio nel provare le giocate, merce rara nella rosa granata di oggi. Ma molto dipenderà anche da lui.