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Torino e rimborsi agli abbonati: i tifosi attendono le risposte. Il punto

Rimborsi / La società deve ancora comunicare le modalità della restituzione ma anche sui voucher c’è tanta confusione...

Gianluca Sartori

"Il calcio riparte a porte chiuse, per il momento. Ma non è da escludere che - non certo nell’immediato - vengano studiate procedure per partire gli stadi. Qualche apertura, anche da esponenti del Governo, c’è stata. Ecco il principale motivo per cui il Torino, come gran parte delle squadre di Serie A, non ha ancora provveduto a dare informazioni sulle forme di rimborso per chi ha sottoscritto abbonamento alla stagione 2019/2020. Per come stanno le cose oggi, sono sette le partite casalinghe che si giocheranno a porte chiuse: c’è quindi attesa per capire come il Torino deciderà di trattare i suoi abbonati (ricordando che il club granata ha già proceduto prontamente, a marzo, a rimborsare i tifosi che avevano comprato biglietti per le partite Torino-Parma e Torino-Udinese).

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"LA SITUAZIONE - Valgono le regole delle condizioni di sottoscrizione dell’abbonamento redatte dal Torino FC, che recitano: “in caso di obbligo di giocare le partite a porte chiuse, l’abbonato – sempre che non abbia concorso a causare la responsabilità, neppure oggettiva, del Torino F.C. - avrà diritto al rimborso del rateo di abbonamento o, a sua scelta, ad un tagliando sostitutivo per assistere alla partita in altro stadio (salvo disponibilità)”. Lo stesso presidente Urbano Cairo, a fine marzo, aveva espresso la volontà di andare incontro alle esigenze dei tifosi. La società granata però deve ancora comunicare la modalità: restituzione del rateo degli abbonamenti 2019/2020, sconto su abbonamenti della stagione 2020/2021 o emissione di voucher (un buono spendibile per acquistare altri biglietti o merchandising).

"IPOTESI VOUCHER - Grande dibattito su quest’ultima ipotesi, ventilata in prima persona a fine maggio dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora: “Abbiamo previsto un meccanismo di rimborso per gli eventi a cui non si è potuto assistere (o al quale non si assisterà) a causa del Coronavirus. I possessori di un biglietto che ne facciano richiesta avranno quindi diritto al voucher recupero, per qualsiasi evento sportivo”. Le Associazioni dei Consumatori sono sul piede di guerra: “Chi ha acquistato un biglietto per un evento che non sarà replicato o chi, per paura del Coronavirus deciderà di non partire più o di non frequentare palestre e piscine, ha diritto alla restituzione di quanto pagato. Già l’Unione Europea e l’Antitrust hanno avvisato il Governo circa i rischi legati ai voucher, che violano i diritti basilari dei consumatori”, ha detto il presidente del Codacons Carlo Rienzi. C’è insomma ancora tanta confusione: il primo passo per dirimere il nodo sarà capire se le porte degli stadi si potranno aprire in tutto o in parte già nel finale di questo campionato.