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Torino-Figline 1-0 E’ un toro d’Agosto

Primo tempo. Tuoni e fulmini, a Ivrea. In campo, solo per pochi minuti; poi, è Zeus a scatenarsi.
Il Toro inizia nel migliore dei modi, anche troppo: Colantuono era stato chiaro, avvisando che...

Redazione Toro News

Primo tempo. Tuoni e fulmini, a Ivrea. In campo, solo per pochi minuti; poi, è Zeus a scatenarsi.Il Toro inizia nel migliore dei modi, anche troppo: Colantuono era stato chiaro, avvisando che la squadra sarebbe stata inevitabilmente (è il 9 di Agosto) indietro con la preparazione. Il discorso vale anche per gli avversari, ma la situazione atletica favorisce un appiattimento del divario tecnico.Si diceva, bell'inizio: tre corner consecutivi, con due grandi interventi del portiere ospite Pardini (migliore in campo, finora) e qualche salvataggio della difesa ospite, quindi una traversa colta da Bianchi, fanno pensare alla goleada. Non sarà così, presto la luce si spegne: letteralmente. I riflettori dello stadio "Pistoni" vanno in tilt per dieci minuti, nel frattempo il Figline esce dal guscio e crea un paio di pericoli, trovando la difesa granata un po' svagata nella coppia centrale, specie con Pratali.Inizia a cadere una forte pioggia sul terreno di gioco, quindi arriva il vento a sferzarla in faccia a pubblico e giocatori. Abbruscato si inventa un incrocio dei pali davvero ottimo, Gorobsov inizia ad azzeccare la misura dei lanci, mentre sono diverse le incomprensioni tra Dzemaili e Di Michele, i più tecnici giocatori granata. La manovra è un po' lenta, ma si cerca sempre la giocata palla a terra; non arriva il gol, per ora, mentre si annuncia un vero temporale su Ivrea.

"Secondo tempo. I primi minuti della ripresa sembrano avere come unico protagonista l'acquazzone: sono infatti numerosi i palloni imprecisi toccati dai giocatori di casa, ma è proprio il terreno scivoloso a condizionarne molti. Dopo cinque giri di lancetta, c'è l'esordio assoluto di Loviso in maglia granata. Il cambio destinato a risultare decisivo, però, arriva dieci minuti dopo: Abbruscato, poco prima autore di un contropiede carico di buona volontà ma senza esito, lascia il posto a Gasbarroni. Il fantasista, a sorpresa escluso dall'undici iniziale, si posizione sulla sinistra, in un tridente dove Di Michele giostra ora sul versante opposto mentre Bianchi è ovviamente il riferimento centrale.Gas porta molto palla, spesso trascinandosi dietro un paio di avversari, a volte invece esagerando; in ogni caso, prima fa le prove, mettendola sulla testa di Bianchi che coglie il terzo legno granata (secondo personale) della serata, poi allargando a Di Michele che tocca per lo stesso bomber, il quale insacca.Loviso fa il suo compito ma deve chiaramente ambientarsi, dietro non si soffre mai ma davanti si concretizza poco, nonostante le cose vadano meglio che non nel primo tempo, specie nel finale un po' di vivacità in attacco coinvolge maggiormente anche i centrocampisti ed un Bianchi sorprendentemente già in forma.Ora, granata a Livorno la sera prima di Ferragosto.