"Nella conferenza stampa riservata a siti internet e alle radio, Gabriele Cioffi sfodera tutta la sua genuità di ragazzo sincero e leale, analizzando lucidamente e serenamente l’ultima sconfitta con la Fiorentina.
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Torino-Fiorentina
Nella conferenza stampa riservata a siti internet e alle radio, Gabriele Cioffi sfodera tutta la sua genuità di ragazzo sincero e leale, analizzando lucidamente e serenamente l’ultima sconfitta con la...
"Cioffi, cosa è mancato ieri sera ?
"Solo il gol, perché per il resto si sono visti tanti miglioramenti rispetto a Cagliari e al passato recente. Ci ha condannato solo il risultato che sarebbe stato più giusto con il pari. Abbiamo creato molto, impegnando il portiere con tiri, salvataggi sulla linea, conclusioni fuori di un soffio.
"Cosa ha avuto in più di voi, la “sua” Fiorentina ?
"Gli episodi. Il loro gol è giunto su un assetto difensivo sbagliato per una frazione di secondo. E poi loro hanno avuto tre mesi di ritiro con lo stesso mister che li allena già da un anno, per cui è anche una questione di amalgama, di lavoro e di tempo. Per questo serve pazienza e spirito positivo.
"Cosa vi siete detti a fine gara ?
"C’era nello spogliatoio un po’ di rammarico, però è anche vero che più di così non potevamo fare. Eravamo sereni per aver fatto il nostro dovere. Dopo di che certe situazioni più che fra giocatori e addetti ai lavori è meglio dirsele in faccia fra di noi. E’ sicuramente più costruttivo.
"Ci racconta il gol subito in cui anche lei non sembrava immune da colpe ?
"Non so cosa abbiate visto voi, io sono uscito su Reginaldo e ho vinto il contrasto, la palla è schizzata a Liverani e da lì a Jorgensen per il gol.
"Come si è trovato di fronte a un avversario come Reginaldo ?
"Lui sicuramente è molto veloce e a Treviso si è fatto conoscere per il suo dinamismo e io avevo dietro 40-50 metri di campo da difendere, mica uno scherzo. Ciò nonostante la palla in 95 minuti mi pare che l’abbia vista due volte sole.
"Forse per lei era meglio confrontarsi con Toni ?
"Finiamola con questi luoghi comuni per cui chi è grande e grosso deve marcare solo giocatori prestanti, e i piccoletti devono marcarsi fra di loro perché altrimenti i vari Cannavaro, Cordoba e Materazzi avrebbero già dovuto cambiare mestiere.
"Ieri eravate così “corti” che eravate voi difensori a dover impostare il gioco, non manca un regista ?
"Premesso che condivido l’analisi e che non faccio io il mercato, la Fiorentina ha chiuso bene tutti gli spazi. Noi come squadra abbiamo grandissimi centrocampisti con determinate caratteristiche e anche per la pressione fatta su di loro e su Stellone (che ieri per me ha giocato veramente bene) e Oguro, più che passarla ai mediani abbiamo cercato il lancio lungo, anche se non è proprio quello che avremmo voluto/dovuto fare.
"Come avete vissuto l’ennesimo stravolgimento della formazione ?
"Siamo in quaranta (30 gli si fa notare, ndr). No, no, quaranta...Io ci metto già dentro i dieci che arriveranno a gennaio (e ride, ndr). Comunque è normale che in un gruppo così folto, con così tante partite ravvicinate l’allenatore faccia del turnover. L’importante per essere titolari e sentirsi dentro di sè titolari, questo spinge ad allenarsi serenamente e a fare vita da atleta durante la settimana, andando a dormire per tempo e gestendosi a tavola.
"A un certo punto Zac per parlare con Oguro è ricorso all’interprete. La sensazione è che non sia il solo ad averne bisogno…
"No. Io non ho mai visto nessuno nascere e volare subito dopo. Serve tempo e bisogna anche dargli modo di capire che realtà ha in mano e che non siamo una squadra di palleggiatori che possono fare calcio champagne in un amen. Detto questo, Zaccheroni è riuscito a fare un grande gioco con Bertotto, Calori e Pierini che, con tutto il rispetto, non mi sembrano superiori a Cioffi, Di Loreto e Franceschini.
"E adesso sotto con il Catania…
"Sì, sarà una gara delicata. Però ripeto: lavorando e capendo chi siamo e accettandolo realmente possiamo farcela. Poi capisco che chi paga e chi viene allo stadio comincia ad avere meno pazienza, però l’unica cosa da fare è lavorare per trovare gli equilibri. Io personalmente sono contento di come ho giocato ieri, ma la soddisfazione personale non basta per fare i punti.
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