"Il Toro ha battuto la Fiorentina, e questo sicuramente non è poco: i granata hanno infatti sconfitto una delle squadre più preparate ed in forma del campionato, palesando una buona condizione fisica, anche se l’approccio della gara – per la terza volta su tre uscite ufficiali – è nuovamente da dimenticare.
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Torino-Fiorentina: personalità da “Big”, ma primo tempo da dimenticare
L'analisi a mente fredda / Approccio di nuovo sbagliato per i granata di Ventura, che nella ripresa si trasformano e sfoderano un gioco da grande squadra
"PRIMO TEMPO DA INCUBO – I primi 45’ della gara dell’Olimpico, infatti, sono stati tutt’altro che esaltanti per gli uomini di Ventura: difficoltà nella costruzione del gioco e nelle ripartenze, sottomissione assoluta al giro-palla viola, per un totale di un tiro in porta (il colpo di testa di Quagliarella) e poca lucidità in entrambe le fasi di gioco. Un Torino, dunque, imballato, che subisce gol nuovamente nei primi minuti (come a Frosinone) e che fatica ad entrare in partita, palesando difficoltà psicologiche e di gioco che sono diventati una costante dei primi tempi granata.
"RIPRESA DA GRANDE SQUADRA – Nella ripresa, invece, il Torino subisce una metamorfosi che ormai non si può più dire inaspettata dopo questa prime uscite ufficiali: i granata fanno gioco, sono più ordinati tatticamente, e riescono a spezzare il tiki-taka di Sousa con maggiore frequenza. Il cambio Acquah per Benassi da nuova grinta al centrocampo, ed è di nuovo dai calci da fermo che il Toro – come la scorsa stagione – riesce a fare male, sfruttando le capacità di Glik e la reattività di Moretti. Gli uomini di Ventura riescono anche a prendere in controtempo i difensori viola in occasione del raddoppio, con l’imbucata di Bruno Peres per Quagliarella che evidenzia una capacità, che sembrava smarrita, nel ribaltare l’azione in pochi secondi. Il gran gol di Baselli, poi, s’inserisce in un mosaico “psicologico” che palesa una fiducia nelle proprie capaictà fondamentale per qualsiasi squadra, ancora di più se si tratta di un gruppo giovane.
"Un approccio alla gara, dunque, che va rivisto, perché non si può pensare di disputare le restatnti partite su questo canovaccio: Ventura lo sa, ed è conscio che il Toro vero è quello “da ripresa”, e che se l’undici schierato riuscisse ad iniziare come solitamente finisce, allora sarebbero pericoli veri per tutte le altre squadre della Serie A. Tutte.
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