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Torino, per Ghazoini un’occasione d’oro: dalla Primavera alla Prima squadra di Longo

Focus on / Il giovane marocchino sta continuando a crescere positivamente, ora può velocizzare il suo percorso andando a sgrezzarsi e a migliorarsi

Andrea Marchello

È senza dubbio un percorso di crescita quello che ha interessato Amine Ghazoini, terzino destro marocchino classe 2001 di proprietà del Torino. Il giovane difensore per questo finale di stagione verrà aggregato alla Prima squadra di Moreno Longo, che su gli esterni ha i giocatori contati.

CRESCITA - Il nazionale giovanile marocchino (molte ormai le apparizioni con la formazione Under 20 del suo Paese) ha infatti fatto molta strada durante il suo percorso in granata, fino a raggiungere il primo step importante della carriera, vale a dire l'inserimento in pianta stabile con il gruppo della Serie A. Già dopo l'arrivo dal Frosinone (nel quale aveva svolto alcuni allenamenti con la Prima squadra), in Primavera ha dovuto lottare per uno spazio importante: limitato da Gilli, titolare nel ruolo, ad inizio stagione è stato riadattato, con risultati altalenanti, nel ruolo di terzo elemento nella difesa a 3 della Primavera (schierata abitualmente con un 3-5-2). Da dicembre, invece, è tornato a giocare nel suo ruolo preferito, dimostrando di assere affidabile in fase difensiva. Con il tempo è cresciuto anche in quella offensiva, migliorando negli inserimenti per colpire sui cross che arrivano dall'altro lato del campo, trasformandosi sempre più in un esterno del 3-5-2.

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CONLONGO - Adesso è arrivata la "promozione", dopo gli sporadici allenamenti già sostenuti. Certo, il fisico per il massimo campionato Ghazoini lo ha, ma l'esperienza è da aumentare. Da considerare anche che nel suo reparto ci sono giocatori del calibro di Aina e DeSilvestri, per cui gli spazi non saranno ampi. Rimane comunque una indubbia occasione di crescita al seguito di un gruppo di livello. Longo lo ha voluto per allargare la rosa ed evitare di ritrovarsi con delle emergenze nel ruolo durante le gare, ma anche per la sua grande fisicità - che lo rende difficile da saltare - oltre che per i buoni movimenti dimostrati nel 3-5-2 e l'affidabilità. Chiaramente è un giocatore ancora grezzo, ma allenarsi con Belotti e compagni può velocizzarne la crescita. L'occasione, quindi, la ha e starà a lui sfruttarla. La strada è ancora lunga, ma il percorso per ulteriori soddisfazioni sembra essere quello giusto.