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Torino, la trasferta vietata che rovina una giornata di sport

Verso Udinese - Torino / La decisione del GOS di Udine penalizza il Toro impedendo ai tifosi granata residenti in Piemonte di poter sostenere la propria squadra e danneggia il calcio...

Redazione Toro News

STUPORE E RABBIA - Stupore e rabbia. Questo deve essere passato nella mente dei tifosi granata residenti in Piemonte che si sono visti negare la possibilità di sostenere la propria squadra in trasferta. La frustrazione per questa scelta è causata dalla sua incomprensibilità. Non essendoci attriti tra le due tifoserie , che sono tra le più correte d'Italia, non si capisce l'atto punitivo verso i tifosi granata. Al Friuli sono in atto alcuni lavori di ristrutturazione della curva sud, lavori di cui però i tifosi granata non sono responsabili e quindi è un pecato che siano loro a rimetterci e a non poter seguire la propria squadra.

"UN DIVIETO CHE DANNEGGIA IL CALCIO - Questo divieto non fa altro che danneggiare il già malconcio calcio italiano. L'affluenza negli stadi è minore rispetto ai fasti del passato e le violenze sono all'ordine del giorno. Se si applica una misura così restrittiva per una partita che all'apparenza non presenta alcuna preoccupazione si alimenta quel clima di crisi e di perenne emergenza che è tipica del nostro calcio. Così facendo andare allo stadio sarà sempre più simile a una guerra e sempre più distante dall'essere un passatempo.

"IL TORO HA BISOGNO DEL SUO PUBBLICO - Oltre al danno di immagine al nostro calcio, il provvedimento del GOS di Udine danneggia gravemente la compagine granata. La Maratona da trasferta non ha fatto mancare mai il suo supporto alla squadra: emblematico è il tifo scatenato che i tifosi granata hanno portato a Bilbao, coprendo a volte le voci dell'intero stadio San Mames con i loro cori. La mancanza del tifo potrebbe avere un forte contraccolpo psicologico sui giocatori di Ventura. Gli striscioni, le bandiere e le voci granata sono importanti nell'economia di una partita soprattutto in trasferta, quando la pressione della gara è tanta, visto il tifo di fede diversa del pubblico casalingo.