"Nonostante il bilancio favorevole del Torino tra le mura amiche, nel primo anticipo della 29a giornata di Serie A era l'Inter di Pioli la squadra da battere: dall'avvento del tecnico ex Lazio al posto di Frank de Boer, la squadra meneghina ha totalmente cambiato passo, vincendo 11 delle ultime 13 partite in Serie A e uscendo senza i 3 punti solo contro Juventus e Roma. Un ruolino di marcia impressionante, l'unico possibile per provare la folle rincorsa alla Champions League: una corsa che il pari di Torino rischia di affossare.
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Torino-Inter 2-2, Mihajlovic imbriglia la macchina perfetta di Pioli
Il confronto / La squadra nerazzurra, che veniva da 11 vittorie in 13 partite, non trova fluidità, grazie anche alle scelte del serbo. Ma quanti rischi dopo l'ultimo cambio...
"Mihajlovic è stato bravissimo a fermare una squadra che arrivava da 12 gol realizzati nelle ultime 2 giornate (5 al Cagliari, ben 7 all'Atalanta), costruendo la grande prestazione dei suoi su un ottimo centrocampo, ben bilanciato: Lukic ha interrotto il buon momento di Banega, mentre Kondogbia e Gagliardini hanno subito la pressione di Acquah (autore di una grande prestazione, leggi qui l'approfondimento sul ghanese) e di Baselli. Finalmente a centrocampo si è visto il Toro in controllo, e così il compito della difesa si è alleggerito: stavolta Rossettini, con l'aiuto di Moretti, ha retto l'urto di Icardi per tutti i 90' minuti più recupero - non era accaduto all'andata - mentre Zappacosta e Molinaro (sorprendente, QUI la sua pagella) hanno frenato Perisic e Candreva.
"Una solidità messa a repentaglio durante gran parte della sfida solo da errori pesanti di Hart che hanno di fatto spalancato la porta granata ai nerazzurri. Dall'altra parte del campo, invece, a campo aperto più volte i granata si sono resi pericolosi anche grazie agli inserimenti delle due pimpanti mezzali (entrambe in gol), nonostante la gabbia costruita attorno a Belotti. Se una delle squadre più in forma del campionato, dunque, si è accartocciata, gran merito va dato proprio al modo in cui Mihajlovic ha disposto i suoi in campo.
"Nel finale, però, il serbo ha riproposto il cambio offensivo che aveva abbandonato nell'ultima parte di stagione, inserendo Maxi Lopez per Baselli e passando al 4-2-4: una mossa rischiosa che ha allungato il Torino e ha aperto spazio alle scorribande nerazzurrre. Nonostante una grande prestazione, alla fine i granata ha dovuto ringraziare l'imprecisione di Perisic, che negli ultimi 10 minuti ha avuto almeno 3 grandi occasioni per far saltare il tavolo a favore dei suoi. Mihajlovic ha corso un rischio che ancora una volta non è stato giustificato da una maggiore pressione offensiva: per fortuna sul risultato non ha pesato, perché perdersi così 80 minuti di grande Toro sarebbe stato davvero un peccato.
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